Verifica certificazioni verdi; controlli sul suo corretto impiego

A 5 giorni dalla sua entrata in vigore, il Viminale ha dato inizio ad una verifica delle certificazioni verdi e del loro uso sul territorio

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A 5 giorni dalla sua entrata in vigore, il Viminale ha dato inizio ad una verifica delle certificazioni verdi e del loro uso sul territorio

Tra complottisti e contribuenti al salvataggio del paese, il governo ha avviato una verifica a tappeto in tutta Italia per accertarsi che il green pass venga applicato ed utilizzato nei modi e nei limiti concordati dal governo stesso

Il piano di verifica

Il Viminale ha emesso un vero e proprio testo come strumento di regolamentazione per la salvaguardia e le modalità di corretto utilizzo della certificazione verde.

Come già noto, essa consente l’accesso ad alcune aree e attività solo a chi è in possesso di almeno la prima dose di vaccino, e che quindi possiede già una certa copertura per se stesso e per gli altri.

L’obiettivo è quello di impedire lo sviluppo di nuovi focolai e di far sì che il virus, a stretto contatto col vaccino, venga sconfitto senza arrecare troppi danni.

Il governo si impegna, quindi, a controllare il suo corretto impiego sia da parte di chi lo esibisce che da parte di chi per legge deve richiederlo come una sorta di lasciapassare.

Questa certificazione permetterà alle varie attività di riprendere a monetizzare in sicurezza, in attesa di buone nuove che permettano nuovamente di espandersi ed eliminare definitivamente le restrizioni.

L’altro lato della medaglia

Tutte queste disposizioni non sono state accettate dalla totalità della popolazione; vi è, infatti, una fetta di popolazione che ignora lo stato di emergenza e si concentra solo sul gridare alla violazione della libertà personale e alla schiavizzazione dei cittadini.

Naturalmente, ciò che appare evidente agli occhi di tutti è che questi soggetti siano mossi da un qualcosa di molto limitato rispetto al bene comune e al contribuire a salvare delle vite, perché sono troppo impegnati ad elaborare nuove teorie complottiste.

Questi ribelli che non si lasciano piegare dal sistema (ma che devono comunque sottostare al sistema fiscale e legislativo italiano) mancano di una visione collettiva e lungimirante delle cose, pretendendo di ottenere tutto e subito senza sforzo.

Tutti abbiamo temuto il vaccino e un suo potenziale flop, ma abbiamo scelto di essere solidali e di darci una possibilità piuttosto che esporre noi stessi e i nostri cari a sofferenze inenarrabili portate dal virus.

L’impressione è che gli italiani debbano sempre dividersi quando si tratta di opinioni pubbliche, e che non riescano mai a fare fronte comune in situazioni in cui è davvero richiesto; si spera di invertire al più presto questo trend già a partire dai prossimi mesi, quando la differenza tra vaccinati e non sarà ancora più netta e decisiva ai fini del ritorno alla normalità che appare sempre più vicino e desiderato

Verifica certificazioni verdi; controlli sul suo corretto impiego/Antonio Cascone/redazione

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