Nuova tragedia nel Mediterraneo, affonda barcone: si temono più di 100 morti

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Ennesima tragedia nel Mediterraneo, a largo della Libia. Un barcone carico di migranti è naufragato: due corpi sono già stati recuperati, ma il bilancio sembrerebbe essere destinato a salire. Dopo diverse ricerche risulterebbero ancora un centinaio di dispersi, tra cui 20 bambini. La guardia costiera libica sarebbe riuscita a soccorrere circa 200 persone, poi fatti sbarcare a Khoms, 120 km a est di Tripoli, dalle motovedette libiche che hanno poi affidato i sopravvissuti alle cure dello staff medico di Medici senza Frontiere.
Sara Creta, operatrice in Libia, ha raccolto in ospedale le testimonianze di alcuni di loro. Due le imbarcazioni partite dalle coste libiche alle prime ore del primo settembre. Ognuna con 160 persone a bordo.
Ecco il racconto di uno dei superstiti: “Mentre il primo gommone si è fermato a causa di un guasto al motore, il nostro ha continuato a navigare fino a quando ha cominciato a sgonfiarsi. A bordo eravamo 165 adulti e 20 bambini. Abbiamo chiamato la guardia costiera italiana e abbiamo inviato le nostre coordinate chiedendo assistenza mentre la gente cominciava a cadere in acqua. Ci è stato detto che avrebbero mandato qualcuno, ma la barca ha iniziato ad affondare. Solo poche persone avevano il giubbotto di salvataggio. Quelli tra noi che potevano aggrapparsi alla barca sono rimasti in vita. I soccoritori sono arrivati piu’ tardi in aereo e hanno lanciato zattere di salvataggio ma tutti erano in acqua e la barca si era gia’ rovesciata. Sulla nostra barca sono sopravvissute solo 55 persone. In molti sono morti, comprese famiglie con bambini. Piu’ di venti bambini sono morti compresi due gemelli di 17 mesi annegati insieme alla madre e al padre. E’ arrivata anche la guardia costiera libica salvando prima i sopravvissuti al naufragio e recuperando poi il secondo barcone“.
All’arrivo i medici hanno trattato i sopravvissuti per gravi ustioni chimiche fino al 75 per cento del corpo, probabilmente segni lasciati da scafisti.

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