77°Anniversario Festa della Liberazione, per ricordare e riflettere

25 APRILE, 77°Anniversario Festa della Liberazione, per ricordare e riflettere sui valori della pace, della giustizia e della libertà.

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25 APRILE, 77°Anniversario Festa della Liberazione, per ricordare e riflettere sui valori della pace, della giustizia e della libertà.

Il 25 aprile ricorre il 77°Anniversario della Liberazione dell’Italia dal regime fascista e dall’occupazione nazista. È una delle feste italiane più sentite e partecipate, che quest’anno ha una valenza maggiore.

La Festa della Liberazione non è solo un momento importante per ricordare la storia del nostro Paese, ma la rievocazione di quei tragici eventi ci accomuna al popolo ucraino e a tutti coloro che lottano per la pace, la giustizia e la libertà.

Il 25 aprile del 1945 le armate nazifasciste si ritirarono da Torino e Milano e il Nord Italia veniva finalmente liberato. Si concludeva così quel lungo e travagliato periodo della storia italiana noto col nome di Resistenza, iniziato l’8 settembre del 1943 e durato venti mesi, durante i quali migliaia di persone persero la vita per la libertà.

Nella lotta di liberazione nazionale tra il settembre 1943 e l’aprile 1945 perirono infatti 72.500 italiani e altri 39.167 rimasero mutilati e invalidi civili.

Le commissioni repubblicane avrebbero assegnato in seguito la qualifica di partigiano combattente a 232.841 persone.

Questi i dati ufficiali, ma è facile supporre che le persone coinvolte in questa lotta armata siano state molte di più, perché oltre alla difficoltà nell’accertare l’identità e il numero reale dei partigiani nel periodo bellico, nel dopoguerra molti preferirono tacere per non esporsi a possibili vendette o semplicemente per dimenticare.

Alle formazioni partigiane aderirono uomini e donne di ogni estrazione sociale e credo politico che, uniti nella lotta al nazifascismo, agirono durante la Seconda guerra mondiale collateralmente al conflitto tra gli eserciti nemici, con varie azioni di guerriglia, di sabotaggio e di opposizione.

Ma dove ebbe inizio questo movimento che verrà poi definito partigiano?

La Resistenza è nata nel Sud, come rilevano recenti studi di vari Istituti Storici della Resistenza in tutta Italia, che hanno portato alla scoperta di nuovi documenti occultati fino a pochi anni fa.

Questi documenti hanno evidenziato quanto la lotta contro l’invasore straniero e l’oppressione fascista sia nata proprio nel Meridione, ancor prima del proclama dell’Armistizio di Cassibile dell’8 settembre con cui l’Italia firmava la resa agli Alleati, mentre i nazisti compivano le loro feroci rappresaglie sulla popolazione inerme.

Già nell’estate del 1943 la gente del Sud, esasperata dai soprusi nazisti, aveva iniziato varie forme di resistenza, con sabotaggi e guerriglie, nell’attesa che arrivassero gli Alleati.

Nei giorni che seguirono l’8 settembre del 1943, si ebbero infatti combattimenti a Castellammare di Stabia, a Ischia, a Napoli, a Scafati, a Cava de’ Tirreni, a Caiazzo, a Benevento, a Nola, a Vieste, a Bari, a Barletta.

Le stragi di civili o militari da parte dei nazisti furono molto numerose in ogni regione del Sud.

La prima si ebbe il 12 agosto del 1943 a Castiglione di Sicilia, dove i nazisti trucidarono sedici persone.

La città di Castellammare di Stabia, all’epoca importante polo industriale in provincia di Napoli, fu tra le prime ad impugnare le armi per difendere le sue industrie e la sua gente.

Nei venti giorni che precedettero l’arrivo degli Alleati, per le strade della città si contarono 32 morti, 16 feriti ed oltre 2000 stabiesi furono i deportati nei campi di concentramento di Germania, Austria e Polonia.

Dopo sessant’anni da questi eventi, la città di Castellammare di Stabia ricevette dall’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, la Medaglia d’Oro al merito Civile con la seguente motivazione:

“Importante centro del Mezzogiorno, all’indomani dell’armistizio, fu oggetto della violenta reazione delle truppe tedesche che, in ritirata verso il Nord, misero in pratica la strategia della “terra bruciata”, distruggendo il cantiere navale, simbolo della città eroicamente difeso dai militari del locale presidio, e gli altri stabilimenti industriali.

Contribuì alla guerra di liberazione con la costituzione spontanea dei primi nuclei partigiani, subendo deportazioni e feroci rappresaglie che provocarono la morte di numerosi concittadini.”

L’Anniversario della Resistenza a Castellammare di Stabia è celebrato per la sua storia ogni volta con grande partecipazione.

Anche quest’anno per la Festa della Liberazione ci sarà un’imponente manifestazione, organizzata dall’Associazione Nazionale Marinai d’Italia (Gruppo M.O.V.M Luigi Longobardi di Castellammare di Stabia) per ricordare non solo i marinai stabiesi, ma tutti i caduti nella guerra di Liberazione.

La manifestazione partirà domani mattina 25 aprile alle ore 10,00 da Piazza Amendola (Terme Vecchie), con successivo corteo e deposizione di corone d’alloro ai monumenti in Villa Comunale.

Il 25 aprile per gli stabiesi non una festa nazionale come le altre, è una giornata densa di significato.

È il momento per onorare il sacrificio dei propri eroi ed è quello per riflettere sui valori per i quali hanno lottato, gli stessi in cui noi crediamo e nei quali auspichiamo di poter continuare a vivere: i valori della pace, della giustizia e della libertà.

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Adelaide Cesarano / Redazione Campania

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