EDITORIALE: Il Napoli si infrange contro il muro granata, finisce 1-1 contro il Torino al Maradona

La nostra analisi al termine di Napoli - Torino terminata con un pareggio degli azzurri che frena le speranze di agganciare il quinto posto

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Nel nostro editoriale post Napoli – Torino (1-1) esprimiamo il nostro pensiero sull’andamento della gara tra i partenopei e i granata.

Voglioso, caparbio, propositivo. Ma alla fine non è bastato. Non è stato sufficiente l’atteggiamento, al Napoli, per domare un Toro Granata che è squadra perfettamente fedele ai dettami del proprio allenatore: aggressività, uno contro uno a tutto campo, pressing asfissiante e uscite pericolose quando si libera l’uomo nel gioco a tre.

Dalla sua, la squadra di Ciccio Calzona ha riconfermato pienamente i progressi dell’ultimo periodo: corta, compatta, molto più organizzata in fase di non possesso e assai più fluida nella manovra del pallone.

Il racconto della gara

Sventuratamente, è stata necessaria una sola palla sporca nella mischia per rovesciare alle spalle di Meret l’1-1 finale in girata di Sanabria, dopo che – appena pochi giri di lancette prima, Kvara era riuscito nel guizzo dell’1-0, su cross col contagiri di Mario Rui.

Proprio il genio di Tblisi – nel primo tempo – aveva avuto sul destro, in area di rigore, la palla del possibile 1-0, che forse avrebbe potuto cambiare l’inerzia della gara.

Un errore certamente non all’altezza dello straripante talento del 77 azzurro, se è vero come è vero che a contribuire al “non goal” ci sia stato – determinante – l’intervento di un Milinkovic Savic in serata di grazia, perfetto nel coprire la massima percentuale di specchio di porta e nella respinta col corpo.

Tuttavia, episodio a parte, proprio a Kvara questa sera non si possono fare altro che applausi a scena aperta: Kvicha si è caricato letteralmente la squadra sulle spalle – e non è la prima volta che succede in questa stagione – da vero leader tecnico e di spogliatoio, addossandosi la responsabilità della regia offensiva e ispirando – nelle vesti, a turno, di assistman e possibile finalizzatore – le azioni meglio congeniate dai suoi.

L’occasione mancata

Certo, forse avremmo raccontato di un Napoli-Torino diverso, se Kvara quel pallone di cui sopra l’avesse tramutato in goal.

E invece succede che il Torino il goal non lo subisce e acquista fiducia di minuti in minuti: innanzitutto riesce nell’impresa di imbruttire il Napoli o comunque di sporcarne tante linee di passaggio; poi, col passare del tempo, aumenta il tasso di personalità e riesce ad emergere con uscite ben eseguite dal basso, alternando doti miste di buona tecnica e fisicità dalla cintola in su; oltretutto, creando qualche presupposto pericoloso lì davanti.

Lo 0-0 è la logica conseguenza di un equilibrio sottilissimo, che era nell’aria si sarebbe rotto nella ripresa, quando le due compagini hanno cominciato ad allungarsi, ognuna alla ricerca del colpaccio, nessuna che abbia veramente più qualcosa da difendere in questo campionato.

L’1-0 di Kvara arriva, ma dura troppo poco.

Sanabria fa 1-1 quasi subito, poi sarebbe il Napoli a meritare di emergere. Suo malgrado, non ci riuscirà.

Resiste il Toro con le unghie e con i denti.

Le conclusioni del nostro editoriale su Napoli – Torino

Per gli azzurri, un punticino che smuove poco per la Champion’s.

Vada come vada, l’identità sembra in fase di ristrutturazione.

Che continua ad essere, per il Napoli, la migliore notizia del momento.

Con (parte) della spensieratezza ritrovata, a Barcellona potrebbe essere molto più di una piacevole gita.

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