Il patron dell’Albanova Zippo resta critico: “La stagione non doveva iniziare”

Eccellenza- Giuseppe Zippo: “Ripresa a Febbraio? Con che spirito… La redazione del sito online il...

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Eccellenza- Giuseppe Zippo: “Ripresa a Febbraio? Con che spirito…

La redazione del sito online il “Resto del Calcio” ha raggiunto telefonicamente il presidente Giuseppe Zippo dell’Albanova Calcio, società che milita nel girone A di Eccellenza.

Meglio ripartire dopo l’estate con programmi e risorse ben definite, oggi la piccola imprenditoria è in ginocchio e non si può pensare al calcio”.

Credo che, a livello generale, se tutto va come deve andare inizieremo a riprenderci a fine estate per quanto riguarda l’emergenza sanitaria. – ha esordito il dirigente biancazzurro – Per quanto riguarda il calcio dilettantistico poi non dobbiamo dimenticare le difficoltà economiche enormi a cui andremo incontro, ricordo infatti che tante realtà sportive si reggono su sponsorizzazioni di piccoli imprenditori locali che oggi stanno soffrendo la crisi più di tutti. Onestamente, guardando a come si è evoluta la situazione, la stagione 2020/21 non l’avrei fatta proprio iniziare e avremmo risparmiato anche tanti bonus che francamente non hanno risolto di certo la situazione”.

Sulla ripresa tanto scetticismo, confermato dal silenzio assordante di centinaia di presidenti dall’Eccellenza alla Terza Categoria: “Si è voluto forzare l’inizio dei campionati ed è stato un errore, oggi ci ritroviamo con iscrizioni pagate e impegni coi calciatori che non possono essere mantenuti, è una situazione borderline. – ammette Zippo – Ripresa a febbraio? Anche se dovesse esserci con che spirito si ripartirà, con quali garanzie e soprattutto con quali fondi? La mia idea è di sospendere definitivamente la stagione e spostare i soldi versati sulla prossima, non è come l’anno scorso che avevamo giocato 3/4 del campionato, ci sono molti che praticamente non hanno quasi mai giocato e non trovo una logica nel ripartire a febbraio senza un programma definito. Tra l’altro, per quanto riguarda noi piccoli imprenditori, indubbiamente si faticherà a garantire un minimo ai ragazzi e se non riesci a portare avanti l’azienda come puoi solo pensare al calcio? Sarebbe da irresponsabili, il calcio può e deve aspettare con coscienza”.

La Riforma dello Sport e l’emergenza Covid-19 hanno messo il calcio dilettantistico dinanzi ad un bivio: o si trovano le giuste misure per reinventarsi con idee concrete e attuabili o il default sarà inevitabile: “Se non vogliamo sparire bisogna individuare qualcuno in grado di farsi carico di questa situazione con ammortizzatori, rimborsi, altrimenti l’anno prossimo c’è il rischio concreto di un crollo verticale delle iscrizioni. Riforma? Parliamo di un terreno sconfinato, non riesco nemmeno a parlarne onestamente, mi chiedo però chi sarà veramente disposto a pagare ai ragazzi contributi, previdenza, etc, etc?! Già negli anni scorsi circa la metà delle squadre aveva difficoltà ad iniziare i campionati, e quest’anno è ancora peggio, inoltre non so se è stato notato che nessuno sta spingendo per la ripresa. Oggi, chi ha qualcosina da parte, sicuramente non investe in questo tipo di calcio, rischia di mettersi solo nei casini. Credo che in un momento del genere sia più saggio fermarsi e analizzare con competenza e idee la situazione, per ripartire con uno spirito nuovo evitando di fare le solite cose all’italiana.

Il Patron ha parlato anche sulle prossime elezioni per definire il direttivo del C.R. Campania. “Premetto che nessuno ha la ricetta giusta per la situazione che stiamo vivendo, capisco che in periodo elettorale bisogna accontentare un pò tutti per avere consensi ma credo che non sia più tempo per certe cose, onestamente a livello personale sono un pò schifato dal sistema calcio e non credo che abbia senso investire tempo e risorse in un contesto come quello attuale. In passato ho avuto confronti con chi ci governava, “litigi” sulle le idee ma col tempo ho notato che chi prova a cambiare le cose poi viene messo in disparte. Per gestire un Comitato come il nostro bisogna avere una grande dose di responsabilità non solo a livello economico ma anche sociale, non dimentichiamoci che parliamo di un movimento che coinvolge a vario titolo migliaia di persone e servono competenze specifiche in materia. – conclude Zippo – Nel calcio minore gli imprenditori ci rimettono soltanto, al momento si naviga a vista ma così non si va da nessuna parte. Serve una riflessione accorta su come investire le risorse a disposizione nel modo giusto, inutile ripartire senza basi anche perchè continuare a dare soldi senza criterio non serve a niente e rinvia soltanto il vero problema. Sono state rinviate manifestazioni del calibro degli Europei di Calcio e le Olimpiadi proprio per avere il tempo per decidere correttamente, credo sia giusto prendersi un momento per analizzare la situazione dello sport dilettantistico e ripartite magari dopo l’estate con una situazione più tranquilla e programmi ben definiti”.

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