Salvini: non ci sarà nessun “Salva Roma”. Di Maio replica: “fugge come Berlusconi”

Il decreto Crescita arriva in Consiglio dei ministri in un crescendo di tensioni tra i...

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Il decreto Crescita arriva in Consiglio dei ministri in un crescendo di tensioni tra i due alleati di governo. Ieri, il leader del Carroccio Salvini, ha detto che non possono esserci comuni di serie A e comuni di Serie B: “non c’è nessun salva-roma” ha replicato il viceministro all’economia, la pentastellata Laura Castelli. “I comuni, ha aggiunto, vanno salvati tutti ma i problemi sono diversi e a ciascuno serve la sua cura”

C’è attesa per il consiglio dei ministri che si svolgerà oggi alle 18:00 con il decreto Crescita all’ordine del giorno all’interno del quale c’è anche la misura per i risparmiatori coinvolti nei dissesti bancari e, soprattutto, la cosiddetta norma salva Roma che ha aperto un’ulteriore crepa fra i due alleati di Governo con Salvini a dire:

Salvini“A Roma mi sembra che c’è un sindaco che non ha il controllo della città, dei conti, della pulizia, delle strade, delle case, quindi regali non ne facciamo, la Lega non ne fa. Non ci sono comuni di serie A e comuni di serie B, se in tanti hanno dei problemi aiutiamo quelli che hanno dei problemi, non ci sono comuni più belli o più brutti”

A stretto giro di posta arriva la risposta del viceministro Laura Castelli che afferma:

“Voglio rassicurare il Ministro Salvini, non c’è nessun ‘Salva Roma’, dalla lettura della norma, peraltro non replicabile, si comprende che così viene chiusa l’operazione voluta dal Governo Berlusconi nel 2008, con un considerevole risparmio per lo Stato e per i cittadini”.

“Non c’è sempre bisogno di un nemico, perché in questo caso non c’è un nemico. I Comuni vanno salvati tutti, perché cosi’ si salvano i servizi ai cittadini, l’ho detto anche nei giorni scorsi e lo confermo. Anche con quelli capoluogo di città Metropolitana, nei giorni scorsi, abbiamo avviato un dialogo proficuo. Stiamo facendo un ottimo lavoro, da quando siamo al Governo, con norme puntuali e specifiche, con il coinvolgimento di tutti i livelli istituzionali.”

“I problemi delle amministrazioni sono diversi, e le soluzioni da adottare sono differenti. Purtroppo abbiamo trovato solo macerie, da cui è necessario ricostruire. Noi lavoriamo per rimetterli tutti in piedi, dal più grande al più piccolo, ognuno con la sua cura, perché ognuno ha una malattia diversa. A questo si può reagire solo rimboccandosi le maniche, con il dialogo e la comprensione. È un lavoro, puntuale, che stiamo facendo anche assieme al Sottosegretario all’Interno, Stefano Candiani”.

Nonostante quest’ultimo motivo di attrito tra gli alleati, Salvini ha negato che oggi, nel Consiglio dei ministri, sia in gioco il destino dell’esecutivo:

“Non c’è crisi alle porte”,

ha sostenuto pur ammettendo che i litigi fra alleati non sono inventati:

“Questo è vero” – dice – “Ma da qui a vaticinare la caduta del Governo c’è una bella differenza”. “Mi sono dato sette giorni – ha ribadito il segretario leghista – per chiudere su autonomia, giustizia, riforma fiscale, della scuola e dell’università. E faccio saltare il Governo?”.

Se lo dice il Comandante, o Capitano come chiamarlo si voglia, magari sarà così ma ormai, i motivi di contrasto, invece di diminuire aumentano e sono arrivati ad essere almeno 10.

Vediamoli con il Sole24Ore:

1. Flax tax
Il tema su cui alla vigilia del Def si è concentrato lo scontro Lega-M5S. Ma nonostante la mediazione trovata nella risoluzione di maggioranza, senza numeri né aliquote, le posizioni sulla riforma fiscale restano distanti: Salvini vuole una flat tax al 15% fino a 50mila euro. Di Maio chiede un avvio più graduale con il sostegno «al ceto medio»

2. Porti e Migranti
Costante la tensione politica tra M5S e Lega sulla linea da tenere sugli sbarchi: i primi per la «responsabilità» rispetto a un Paese in guerra. Lontani dai «porti chiusi» di matrice leghista. Tensione che sta dietro lo scontro istituzionale Salvini-Trenta sulla direttiva del Viminale inviata anche ai vertici di Difesa e Marina

3. Autonomia
Sul tema autonomia di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna si sono schierate su fronti contrapposti due ministre. La titolare M5S per il Sud, Barbara Lezzi, ha recapitato al Carroccio il messaggio di «non aver paura di un dibattito in Parlamento». La collega agli Affari regionali Erika Stefani ha chiarito: la Lega non arretra

4. Alitalia
Lo stallo sul salvataggio di Alitalia agita la maggioranza. Il piano che prevede l’ingresso del Tesoro come azionista e l’acquisto di circa il 50% del capitale da parte di Fs e Delta langue per l’assenza di altri partner privati. Atlantia frena, Di Maio rassicura i sindacati e la Lega incalza: «Prenda una posizione chiara»

5. Conflitto d’interessi
Dopo il caso Siri Di Maio accelera sulla legge per il conflitto di interessi tema caro ai Cinquestelle ma messo da parte proprio per l’alleanza con Salvini. Ora M5S vuole portare in Aula «quanto prima» il testi e sfida la Lega: «Vediamo se lo votano»

6. Salva-Roma
Inserita nel Dl crescita, la norma Salva-Roma (per chiuderenel 2021 la gestione commissariale del debito pregresso della capitale da 12 miliardi) è nuovo terreno di attrito all’interno governo giallo-verde. Salvini contro la sindaca Raggi ne chiede lo stralcio («No a Comuni di Serie A e B»). «La Lega vuole fare un regalo alle banche pur di attaccarci» ribatte il M5S

7. Sicurezza
È un’altra direttiva firmata da Salvini, quella sulla sicurezza nelle città, ad aprire un nuovo fronte di scontro. Una stretta con cui il Viminale attribuisce maggiori poteri ai prefetti. Con l’altro vicepremier, Di Maio, che si schiera con i sindaci: «Chi governa lo scelgono i cittadini. È l’abc della democrazia»

8. Giustizia
La giustizia è tornata a far discutere i due alleati. Con i ministri leghisti che mercoledì hanno disertato il vertice di maggioranza a Palazzo Chigi sul testo di riforma del processo penale e civile messo a punto Guardasigilli pentastellato Bonafede. Che sul Ddl costituzionale per la separazione delle carriere sostenuto dalla Lega dice: noi contrari, non è nel contratto

9. Sblocca cantieri
Il decreto sblocca cantieri, appena entrato in vigore, affida al premier, su proposta del ministro Toninelli, sentito Tria, la nomina dei commissari alle opere ritenute prioritarie. Ma la Lega, tramite il viceministro Rixi, ha già avvertito: «Nessuno pensi di escluderci. I nomi devono essere condivisi»

10. Famiglia e diritti
Le frizioni sono esplose con il Congresso di Verona col patrocinio del ministero guidato dal leghista Fontana, presente Salvini. Un inno alla famiglia “naturale”. Per Di Maio: «Nuovo Medioevo. Lì c’è chi vuole negare i diritti degli altri». Lontani anche sul Ddl Pillon (Lega) sull’affido condiviso.

Questi i dati della realtà, poi ci sono le chiacchiere e gli argomenti cosiddetti di “distrazione di massa” che, a Pasqua, hanno raggiunto un nuovo vertice passando a divenire di “distrazione a mano armata” con Salvini che si fa riprendere con un mitra in mano e fa postare la foto, dal suo spin doctor Luca Morisi, su quello che è sempre più l’organo ufficiale della Lega: FB.

Salvini con mitra (foto da post su FB di Luca Morisi, spin doctor del leader della Lega)

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