La nuova squadra di Conte ha giurato: vediamo il consenso dei partiti

I 21 ministri del governo giallorosso hanno giurato in presenza del presidente della Repubblica Sergio...

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I 21 ministri del governo giallorosso hanno giurato in presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Vediamo il consenso dei partiti ad ora così come riportato da AGI in base ai dati di: Demopolis, Ipsos, Ixè, Noto, Piepoli, Quorum, SWG, Tecnè – (Fonte: YouTrend/AGI)

La nuova squadra di Conte ha giurato: vediamo il consenso dei partiti

L’insolita tempistica con cui Matteo Salvini aveva annunciato l’apertura della crisi ha reso impossibile misurare «in tempo reale» le reazioni dell’opinione pubblica ai clamorosi sviluppi in corso. Ecco perché, dopo ben 5 settimane di «silenzio», da oggi le agenzie hanno materiale più che sufficiente per ricominciare a elaborare una Supermedia. Al secondo posto c’è ancora il Partito Democratico, in lieve ripresa ma nuovamente insidiato dal Movimento 5 Stelle, che fa un balzo in avanti di 3 punti e torna sopra il 20% dei consensi per la prima volta dalle Europee. La Lega è in calo, fin qui, secondo tutti i sondaggi.

L’entità del calo rispetto al periodo pre-crisi varia dai 3 punti di Noto/Demopolis ai 7 di Tecnè. I sondaggi sembrano dirci che non solo gli italiani non hanno apprezzato questa mossa, ma che hanno anche percepito la Lega come il principale «sconfitto» di questo delicato passaggio politico. Il Movimento 5 Stelle, al contrario, è cresciuto secondo tutti gli istituti. Secondo Ipsos, addirittura, il M5s avrebbe guadagnato ben 7 punti in un mese e mezzo, scavalcando il Pd al secondo posto.

Nelle prossime settimane quello del M5s sarà un dato da tenere d’occhio per capire se la tendenza di stabilizzerà. Il Partito Democratico, individuato da molti commentatori come un vincitore di questa crisi, non sembra – per ora – essersi giovato più di tanto del suo ritorno al governo, almeno per quanto riguarda i consensi tra gli elettori. Vero è che il brusco passaggio dalla linea «mai un governo con il M5s, se c’è crisi si va al voto» a quella «governo di legislatura con il M5s e Conte premier» ha a dir poco disorientato più di un elettore dem – per non parlare delle forti critiche venute da parlamentari di primo piano come Carlo Calenda e Matteo Richetti. Parte dei consensi persi dalla Lega, ad esempio, sembra essere finita a Fratelli d’Italia, consentendo al partito di Giorgia Meloni di superare Forza Italia.

Di fatto, Più Europa è – almeno per quanto riguarda la linea politica ufficiale, salvo ulteriori sviluppi – l’unico partito di centro-sinistra presente in Parlamento a non collocarsi all’interno del perimetro della nuova maggioranza di governo. Come si nota dal nostro secondo grafico, i partiti che sostengono il Conte bis valgono ad oggi il 45,9% dei consensi, mentre il centrodestra ormai riunito rappresenta di gran lunga la principale area di opposizione, con il 46,3%.

Dopo un anno e mezzo di rapporti «squilibrati», con un’area di governo nettamente maggioritaria ben poco impensierita dalle due opposizioni inconciliabili alla sua destra e alla sua sinistra, i rapporti di forza sembrano essere tornati a una sorta di «bipolarismo parlamentare» più tradizionale. Sono anche questi numeri da tenere sotto controllo nelle prossime settimane, per valutare se ci sarà un’inversione di tendenza o se questo governo parte con il non indifferente handicap di un’opinione pubblica in prevalenza sfavorevole.

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