Decreti omnibus nell’epoca gialloverde. Il vizietto resta ed è “buio sul Parlamento”

Quando stavano all’opposizione li chiamavano « decreti vergogna », «la fine del Parlamento», il «segno...

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Quando stavano all’opposizione li chiamavano « decreti vergogna », «la fine del Parlamento», il «segno della debolezza di un governo» per cui presentavano mozioni e scrivevano lettere al Capo dello Stato. Ora che il governo sono loro, il vizietto delle leggi omnibus ha contagiato il Movimento Cinque Stelle.
Roma, ieri.
Sono passate da poco le 16. Nelle redazioni si sparge la voce che la Ragioneria dello Stato avrebbe bocciato l’ennesima versione del decreto su Genova. Non si tratta di un gesto arbitrario, ma della mancanza di coperture che per legge la struttura tecnica del Tesoro deve garantire prima di «bollinare» qualunque provvedimento.

L’allarme a Palazzo Chigi
Quando lo avvertono dei problemi Luigi Di Maio è nel suo ufficio al Ministero dello Sviluppo. Chiede spiegazioni a Palazzo Chigi. Giuseppe Conte è a New York, anche lui vuole sapere cosa sta succedendo. Dallo staff della presidenza del Consiglio si informano con il Tesoro e il Quirinale. Sono ore concitate, tentativi di mettere in realtà una toppa a una gestione del provvedimento promesso da Luigi Di Maio e dal ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, sbandierato da Conte, atteso dai genovesi.

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Dagli Stati Uniti Conte fa arrivare la sua irritazione: «È ovvio che qualsiasi decreto necessiti di copertura. Ma è il Tesoro che deve aiutarci a trovare i soldi. Adesso non può essere un problema anche trovare dieci, venti, trenta, cinquanta milioni». In realtà il problema è più grosso di così: il solo rifinanziamento della Cassa ai trentamila metalmeccanici che stanno per perdere il sussidio costerebbe ben altre cifre. E in ogni caso dare copertura alle leggi a settembre è proibitivo: ormai la gran parte dei capitoli di spesa è impegnato.

La via d’uscita
Alla fine il compromesso si trova, i tecnici e i sottosegretari dei ministeri di Sviluppo e Trasporti si chiudono in una stanza , depurano il testo delle norme estranee a Genova ma fanno un accordo che risolve i problemi a metà: il comunicato con cui Palazzo Chigi annuncia l’invio del provvedimento al Quirinale per la firma ammette che le coperture riguardano solo quest’anno.

(news da la stampa)

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