Corrompendo si allacciava all’acqua pubblica e la rivendeva

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Corrompendo un dipendente pubblico, un imprenditore di Gela (CL) riempiva l’autobotte per rivendere l’acqua ai concittadini.

I Finanzieri della Guardia di Finanza di Gela hanno eseguito ieri un’ordinanza di arresti domiciliari emessa dal Gip nei confronti di due persone, tra cui un dipendente pubblico, accusati di corruzione.

Un dipendente comunale di Gela vendeva acqua pubblica a un imprenditore in cambio di mazzette. I Finanzieri lo hanno scoperto nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura guidata dal Procuratore Capo Fernando Asaro. Due le persone finite ai domiciliari: si tratta di Rosario Moscato 52 anni, dipendente del Comune di Gela e Gaetano Cassarà 43 anni, rappresentante legale di un’impresa attiva proprio nella distribuzione di acqua per uso domestico. I due sono accusati di corruzione e detenzione illegittima di arma comune da fuoco.

Il dipendente pubblico avrebbe permesso all’imprenditore di attingere ripetutamente e abusivamente acqua, tramite autobotti, da una centralina a Montelungo, alla periferia della città, ricevendo in cambio somme di denaro. L’impiegato era in possesso delle chiavi di una centralina in virtù di un suo precedente incarico.

Venticinque, al momento, gli episodi accertati da febbraio ad aprile, ma l’indagine non si è ancora conclusa. I due indagati, secondo l’accusa, progettavano anche di compiere azioni intimidatorie nei confronti di chi li avesse scoperti e denunciati. Agivano alla luce del sole, senza paura di essere smascherati. L’attività investigativa è stata condotta attraverso l’utilizzo di intercettazioni telefoniche e ambientali. In possesso degli inquirenti vi sarebbero anche delle immagini. Moscato e Cassarà spesso si scambiavano squilli telefonici oppure messaggi tramite whatsapp.

Adduso Sebastiano

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