Napoli, Vasto senza pace: ancora una rissa tra immigrati

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Via Venezia diventa un ring

Nemmeno il maltempo che in queste ore sta flagellando la città riesce a placare i bollenti spiriti delle gang di extracomunitari che si affrontano a suon di schiaffi, calci e pugni dalle parti del Vasto. I fotogrammi di un video diffuso dal comitato civico Orgoglio Vasto riprende un folto gruppo di extracomunitari che danno vita all’ennesima furiosa maxi rissa. Qualcuno cerca di separare i contendenti ma l’impresa si rivela ardua e a farne le spese sono i vetri e gli specchietti delle auto parcheggiate.

Tanti i motivi che si celano dietro le risse che si scatenano quasi ogni giorno e che stanno rendendo sempre più invivibile il quartiere. La gestione degli spazi dove rivendere merci provenienti dal mercato del falso, i ritardi nei pagamenti degli spazi subaffittati, scontri interetnici mai sopiti e questioni di convivenza negli alveari umani situati ai piedi della statua di Garibaldi i motivi che, generalmente, scatenano le risse che, di rado, coinvolgono anche gli italiani. I napoletani, infatti, nella stragrande maggioranza dei casi si limitano ad osservare, e qualche volta a riprendere con i cellulari, le risse che non risparmiano nemmeno le vetrine dei pochi negozi che ancora resistono in quartiere sempre più difficile da controllare per le forze dell’ordine.
I residenti del Vasto oggi appaiono spaccati tra la maggioranza che aspetta l’arrivo di nuove unità delle forze dell’ordine promesse da Salvini e chi, invece, si mostra scettico nei confronti del ministro degli Interni.
La stragrande maggioranza degli abitanti del Vasto, però, sembra concordare sulla necessità di serrare i controlli sui fitti agli extracomunitari per allentare la pressione su un quartiere ormai incapace di assorbire altre ondate di disperati che è sempre più complicato integrare in un tessuto sociale già gravemente compromesso da anni di abbandono istituzionale e sottovalutazioni sistematiche di un problema che oggi ha assunto proporzioni preoccupanti.

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