Colpi di pistola nel rione Sanità, Confapi jr: repressione non basta, serve lavoro

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Le parole Raffaele Marrone, presidente del gruppo Giovani Confapi di Napoli, sulla “nuova stesa”, nel Rione Sanità

NAPOLI – «La nuova “stesa”, nel Rione Sanità, è la testimonianza che la criminalità continua a spadroneggiare nel centro storico di Napoli, nonostante gli indubbi successi investigativi degli ultimi mesi e nonostante l’impegno quotidiano delle forze dell’ordine. Un segnale preoccupante di un pericoloso “riciclo” di delinquenti dal grilletto facile». A dirlo è Raffaele Marrone, presidente del gruppo Giovani Confapi di Napoli.

«Il sistema di videosorveglianza è finalmente in funzione nel quartiere – ha aggiunto Marrone – eppure, i malviventi proseguono indisturbati nella loro opera di violenza e sopraffazione perché sperano in un perdurante stato di omertà e di terrore da parte dei residenti».

«Oltre alla repressione, che è fondamentale certamente, bisogna investire nel sociale nel Rione Sanità, e creare alternative alla strada e alle scorciatoie che la camorra offre ai giovani – ha continuato il presidente jr di Confapi –. C’è bisogno di cultura e di sviluppo».

«Solo in questo modo – ha concluso Marrone – si potrà togliere potere ai clan. Non basta la videosorveglianza, le Istituzioni devono esprimere il massimo dell’impegno per investire sul territorio e per dare lavoro alle nuove generazioni attraverso incentivi e fondi destinati a cooperative e associazioni. Nessun giovane, se può vivere onestamente, sceglie la strada del crimine che lo condurrà o in carcere o al cimitero».

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