Unioni civili, il presidente Cei: “Differenze sono solo artifici giuridici facilmente aggirabili”. E rimprovera: “Troppe energie spese rispetto a veri problemi del Paese”. Orfini (Pd): “Legge non è contro la famiglia”. Meloni (Fratelli d’Italia): “Cardinale ha ragione, norma cavallo di Troia”. Quagliariello (Idea): “Arcivescovo squarcia velo d’ipocrisia“
CITTA’ DEL VATICANO La legge sulle unioni civili “sancisce di fatto una equiparazione al matrimonio e alla famiglia” e “le differenze sono solo dei piccoli espedienti nominalisti, o degli artifici giuridici facilmente aggirabili, in attesa del colpo finale, così già si dice pubblicamente, compresa anche la pratica dell’utero in affitto, che sfrutta il corpo femminile profittando di condizioni di povertà”. È il presidente Cei, card. Angelo Bagnasco, a lanciare l’allarme nella relazione al secondo giorno all’assemblea generale.
Parole che non trovano d’accordo il presidente del Pd, Matteo Orfini, che difende l’operato del governo e respinge qualsiasi ipotesi di fare polemica: “Non penso che dovere della politica sia polemizzare con Bagnasco. Quello che pensiamo sull’argomento lo abbiamo dimostrato votando la legge. La legge sulle unioni civili non è contro la famiglia, ma distribuisce diritti senza toglierli a nessuno”, ha ribadito. “Abbiamo fatto una scelta coraggiosa – ha aggiunto – che viene dopo un dibattito estenuante. Non credo che questo sia in contraddizione con l’esigenza di fare politiche per le famiglie”.
Completamente diversa la posizione della candidata di Fratelli d’Italia al Campidoglio, Giorgia Meloni: “Il presidente della Cei ha ragione: questa legge sulle unioni civili è il cavallo di Troia per introdurre in Italia la pratica dell’utero in affitto, una mostruosità che umilia e sfrutta il corpo delle donne. Comprare per soldi la maternità e la gestazione – ha aggiunto – non è una conquista di civiltà, ma una barbarie da combattere”.
Sulla stessa linea si muove il senatore Gaetano Quagliariello, presidente del movimento ‘Idea’: “Affinché sulle unioni civili ci sia un confronto vero bisogna stracciare il velo dell’ipocrisia. E il cardinale Bagnasco su questa legge ha detto la verità che un falso compromesso ha cercato invano di coprire: il testo equipara sostanzialmente unioni e matrimonio e di lì all’utero in affitto la strada è tracciata”.
Troppe energie per unioni civili. Per l’arcivescovo di Genova, il lavoro che manca, la povertà, le dipendenze come quelle legate al gioco d’azzardo sono i problemi del Paese rispetto ai quali “la gente vuole vedere il Parlamento impegnato senza distrazioni di energie e di tempo, perché questi sono i problemi veri del Paese, cioè del popolo”. E rimprovera l’eccessivo impegno profuso dalle forze politiche per raggiungere l’obbiettivo delle unioni civili: “Non si comprende – ha detto – come così vasta enfasi ed energia sia stata profusa per cause che rispondono non tanto a esigenze, già per altro previste dall’ordinamento giuridico, ma a schemi ideologici”, ha aggiunto il presidente della Cei, parlando della “recente approvazione della legge sulle unioni civili”.
Manovra coraggiosa per le famiglie. Un fronte di preoccupazione, ha aggiunto l’arcivescovo di Genova, “è quello della natalità. Finalmente, dopo anni che lo richiamiamo, oggi perlomeno si parla di inverno demografico”, ha sottolineato Bagnasco. “La demografia è un indicatore decisivo dello stato di salute di un Paese”, ha aggiunto, chiedendo: “Che cosa sta facendo lo Stato perché si possa invertire la tendenza? Si avverte l’urgenza di una manovra fiscale coraggiosa, che dia finalmente equità alle famiglie con figli a carico. Gli esperti dicono che la messa in atto del cosiddetto ‘fattore famiglia’ sarebbe già un passo concreto e significativo”.
Povertà e corruzione. E, sempre parlando dei problemi a cui l’Italia deve fare fronte, dopo che ieri il Papa aveva invitato la Chiesa a lasciare i beni non necessari, il presidente della Cei ha evidenziato come ci siano sempre più poveri nel nostro Paese e una ricchezza sempre più concentrata nelle mani di pochi, spesso anche corrotti: “La povertà assoluta – ha ricordato parlando all’Assemblea dei vescovi – investe 1,5 milioni di famiglie, per un totale di 4 milioni di persone, il 6,8% della popolazione italiana! Mentre la platea dei poveri si allarga inglobando il ceto medio di ieri, la porzione della ricchezza cresce e si concentra sempre più nelle mani di pochi, purtroppo a volte anche attraverso la via della corruzione personale o di gruppo”.
Disoccupazione, Italia tra i Paesi peggiori d’Europa. Tra i tanti problemi che l’Italia deve affrontare, c’è sicuramente quello della disoccupazione, dato che, ha ribadito Bagnasco, il nostro Paese ha uno dei tassi peggiori d’Europa: “Gli indicatori che si leggono, purtroppo, non sembrano andare in questa direzione. Dall’inizio della crisi – ha rilevato il cardinale di Genova – l’occupazione è caduta del 4,8%, una delle contrazioni più rilevanti in Europa. I dati ricorrenti dicono che la fascia tra i 15 e i 24 anni in cerca di lavoro è prossima al 40% contro il 22% della media europea: in termini percentuali siamo i peggiori, subito prima della Bulgaria”.
P
urtroppo, però, non è un fenomeno esclusivamente giovanile: “Forte preoccupazione la esprimiamo anche per gli adulti che, una volta perso il lavoro, si trovano nella difficoltà a rientrarvi con grave danno per le proprie famiglie oltre che per la propria dignità. Il peso della vita quotidiana, alla ricerca dei beni essenziali, diventa sempre più insostenibile, compreso il bene primario della casa”, ha insistito Bagnasco, che invita “i responsabili della cosa pubblica e i diversi attori del mondo del lavoro” a mettere in atto interventi per far uscire l’Italia dalla crisi economica e sociale “non episodici, ma strutturali…Vorremmo poter vedere il nostro Paese più sereno, occupato nel lavoro, proiettato con fiducia verso il futuro, incoraggiato dalle prospettive dei giovani, lieto nell’intreccio di generazioni che si guardano con simpatia, fiducia, solidarietà”.
Dramma migranti e il ruolo dell’Europa. Uno sguardo preoccupato Bagnasco lo ha rivolto anche alla crisi migratoria in corso. “Il Sud del mondo si è messo in marcia sotto la spinta di circostanze difficili o tragiche: è un inarrestabile esodo”, ha evidenziato, chiedendo un esame di coscienza al nostro Continente: “È doveroso chiederci – le sue parole – se non sia questo un banco di prova perché l’Europa del diritto, della democrazia e della libertà, culla e sorgente dell’umanesimo, irrorata dalla sorgente perenne del Vangelo, possa riscoprire se stessa”. E ha citato Aldo Moro che, visitando Aquisgrana, disse che era “il centro di un mondo unito che si regge su due pilastri fondamentali: l’ordinamento giuridico romano e la forza spirituale del cristianesimo”.
Per questo, l’arcivescovo ha lanciato un appello perché “possa l’Europa ritrovare la sua anima e così l’amore di popoli e nazioni…possa incontrarsi finalmente con le persone, che non sono pedine sulle cui teste qualche ‘illuminato’ pretende di decidere o esperimentare; né sono apolidi, poiché ognuno appartiene ad una storia, ha una visione della vita e valori di fondo”.
“Le leggi e gli accordi sono necessari, ma non fanno lo spirito di un Continente: lo presuppongono”, ha aggiunto. Poi, rivolto ai vescovi italiani, li ha invitati a rinnovare “la passione per l’Europa e, insieme al Santo padre, auspichino con ferma convinzione uno slancio nuovo e coraggioso per questo amato Continente” .
vivicentro.it/cronaca / larepubblica / Unioni civili, Bagnasco: ”Utero affitto sarà colpo finale”
Lascia un commento