“Che un poliziotto o un militare delle Forze dell’Ordine italiane dopo 20 anni di servizio guadagni meno di un collega francese o tedesco appena entrato in polizia è semplicemente non è tollerabile“. Scrive in una nota Antonio Nicolosi, Segretario Generale del Sindacato dei Carabinieri Unarma.
“Ci aspettavamo dal governo all’interno della Legge di Bilancio gli opportuni correttivi agli stipendi delle Forze dell’Ordine che si attendevano da decenni e che da decenni puntualmente vengono disattesi, denigrando così la funzione pubblica di chi ogni giorno compie sacrifici e vive sulla propria pelle i pericoli della difesa della sicurezza nazionale” aggiunge il rappresentante sindacale Unarma.
“L’Italia – spiega Nicolosi – è l’unico paese in Europa in cui, dal 1990, gli stipendi medi dei lavoratori sono diminuiti di circa il 2,90%, mentre nel resto del continente si adottavano politiche redistributive con aumenti in busta paga, tanto che in alcuni paesi (Estonia, Lettonia e Lituania) i salari sono triplicati, mentre in altri (Ungheria, Slovacchia) raddoppiavano”.
“Carabinieri, Poliziotti, Vigili del fuoco, Forze armate: la sicurezza in Italia rischia – conclude il segretario dei Carabinieri Unarma – di essere per l’ennesima volta sacrificata sull’altare dei numeri a discapito delle persone, storie e famiglie, che potrebbero registrare una ulteriore diminuzione dei salari reali a causa degli aumenti dei prezzi e dell’incombente pressione fiscale. Chiediamo” conclude Nicolosi “interventi celeri ed efficaci per permettere a tutti i cittadini di poter affrontare le sfide economiche quotidiane legate a questa particolare congiuntura storica e agli effetti della pandemia, con i giusti e dignitosi mezzi conferiti anche all’estero”.
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