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igranti e richiedenti asilo rischiano di essere ricollocati anche in Paesi con regimi autoritari. Questa la principale critica al nuovo accordo Ue, che neppure Orban gradisce.
In breve: L’Unione europea ha deciso di “subappaltare” il ricollocamento dei migranti ai Paesi terzi, anche in quelli con regimi autoritari. Punti Chiave Articolo
La decisione del governo dell’UE ha suscitato le critiche di alcuni eurodeputati della Sinistra europea, i quali sostengono che il sistema porterà a una maggiore detenzione e a decisioni di rimpatrio sistematico verso Paesi terzi, “calpestando” il diritto d’asilo.
UE ricolloca migranti anche in Paesi autoritari
La UE ha deciso di ricollocare i migranti anche in Paesi autoritari, un destino che potrebbe portare i migranti a trovarsi in Paesi con regimi dittatoriali o non democratici.
Questa decisione è stata presa in seguito alla proposta del ministro italiano Matteo Piantedosi di rimpatriare i migranti anche in una nazione di transito, se ritenuta “sicura”.
Tuttavia, alcuni eurodeputati hanno criticato fortemente la decisione dell’UE, sostenendo che il sistema porterà a maggiori detenzioni e decisioni di rimpatrio sistematico verso Paesi terzi.
Questo mette a rischio il diritto d’asilo e la sicurezza dei migranti. La UE ha già adottato misure di “esternalizzazione” delle frontiere europee nei confronti di alcuni Paesi, pagandoli affinché trattengano i migranti sui loro territori ed evitino il loro ingresso nell’Unione europea.
Questo sistema potrebbe estendersi alle situazioni di ricollocamento dei migranti già presenti in Europa, che verrebbero di fatto espulsi.