I
l patrimonio dell’Etna primo candidato per la tutela dei bacini, le prossime tappe previste nel Messinese e nella Valle Alcantara.
Si è svolto sabato scorso nella sede del Centro Fieristico “Le Ciminiere di Catania”, il terzo step per la Provincia di Catania del Progetto del defunto Prof. Sen. Franco Ortolani– insignito con Diploma al merito di Prima Classe con relativa Medaglia d’ORO al valore Ambientale, conferitagli dal Ministro dell’Ambiente per Meriti acquisiti, quale il DDL Ortolani per l’Istituzione dei Santuari dell’acqua Potabile di cui l’ETNA si Candida ad essere il Primo Santuario dell’Acqua Potabile.
I relatori, Dott.ssa Pagliuca, vedova ortolani e ricercatrice CNR, ha evidenziato con forza che i “Santuari dell’acqua potabile” si intendono tutti i terreni a differente permeabilità presenti in Italia, dalle Alpi all’Appennino, capaci di immagazzinare acque di precipitazione che alimentano le nostre falde idriche e le nostre sorgenti di notevole portata, in gran parte captate dagli acquedotti. Essi sono rappresentati da terreni metamorfici, carbonatici, vulcanici (come l’Etna) ed alluvionali. Questi acquiferi, come anche gli invasi artificiali e le sorgenti, vanno tutelati da ogni forma di inquinamento antropico, considerando anche che il cambiamento climatico in atto sta creando in Italia ampie zone siccitose e prossime alla desertificazione”.
Il Sen.Ruggero Quarto ha esposto entusiasta la relazione sull’iter del disegno di legge a sua prima firma sui “Santuari dell’acqua potabile” ribattezzato “Ddl Ortolani” in onore del compianto Prof. Franco Ortolani, collega senatore e carissimo amico che ha dedicato gran parte della sua vita contro il dissesto idrogeologico e per il riconoscimento dell’acqua come bene pubblico, comune, di importanza strategica nazionale.
“La creazione dei Santuari dell’Acqua Potabile è indispensabile, poiché è quel luogo ove si entra in punta dei piedi, data la sua sacralità!” – ha esclamato il Senatore.
Aria – Acqua – Suolo , sono ciò che l’uomo deve attenzionare in modo rilevante per il futuro delle proprie generazioni, ha poi continuato.
Molto deciso l’intervento del Parlamentare Europeo Dino Giarrusso, che ha ricordato ai presenti come le lobby e gli interessi economici che vedono l’acqua come un business sono il grande freno ad una felice gestione di questo bene comune indispensabile per la vita di tutti noi eppure privatizzato da anni. “Ci troveremo a dover pagare anche l’aria che respiriamo?”, sì e chiesto ironicamente l’On. Dino Giarrusso, proseguendo: “il lavoro fatto in questi anni da me in Europa spinge affinché vengano premiati e aiutati con contributi europei gli agricoltori e le pratiche che tutelano l’ambiente, il territorio e il bene comune. Dunque in primis a chiedere se sa sfruttare in modo intelligente l’acqua, bene comune per eccellenza. Se qualcuno pensa di sfruttare le emergenze Covid e guerra per fare passi indietro, sappia che lo impediremo, dall’Etna fino al profondo nord, indietro non si torna”.
Lascia un commento