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Trovato il cadavere della bambina scomparsa nel catanese

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La bambina sarebbe stata uccisa. Il cadavere della piccola di quasi 5 anni che risultava rapita fuori dall’asilo lunedì pomeriggio, 13 giugno, a Tremestieri (CT), è stato trovato in mattinata dai Carabinieri in un fondo agricolo distante alcune centinaia di metri dalla casa in cui la donna abitava con l’ex compagno, padre della piccola. Il ritrovamento sarebbe stato possibile grazie al lungo interrogatorio a cui gli Inquirenti hanno sottoposto la madre che infine avrebbe confessato il delitto e fatto ritrovare il corpicino della figlioletta.

Il padre e la madre della bambina non stavano più insieme da un po’ di tempo. L’uomo, disperato, si è recato con la nuova compagna sul luogo del ritrovamento del cadavere, che la madre aveva sepolto solo in parte nel terreno appena distante 400 metri dalla casa dove abitava la coppia prima di separarsi. Sul luogo sono in corso rilievi da parte del reparto scientifico dei Carabinieri.

La notizia del ritrovamento è stata confermata anche dal Procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro. La donna sarebbe uscita poco fa dalla propria casa di Mascalucia (CT) con la sua auto accompagnata dai Carabinieri. La nonna della bimba avrebbe dichiarato che la madre picchiava spesso la piccola. Il nonno avrebbe aggiunto che la madre era distaccata anche con loro ma che non avrebbero mai immaginato arrivasse a compiere tale efferato atto. La madre nel frattempo sarebbe nuovamente sotto interrogatorio da parte della Procura.

Trovato il cadavere della bambina scomparsa nel catanese

Nell’interrogatorio della notte scorsa “la madre era stata lungamente sentita” e “le erano state contestate varie incongruenze” ha stamani esplicitato il Procuratore Carmelo Zuccaro “Stamattina ha fatto ritrovare il cadavere e adesso stiamo raccogliendo le sue dichiarazioni, presumibilmente confessorie”.

Alcune atipicità sono infatti apparse evidenti agli investigatori, quali: alcun testimone oltre lei; nessuna telefonata al 112 subito dopo l’aggressione (solo dopo si è recata con i familiari in caserma per presentare la denuncia). Difformità che hanno portato i Carabinieri e la Procura a fare pressioni sulla donna, che infine ha ceduto ed è scoppiata in lacrime indicando dove trovare il cadavere della figlia.

I FATTI

Ieri una bambina di quasi cinque anni risultava rapita nel catanese a Tremestieri Etneo in località Piano di Tremestieri (CT). La madre aveva presentato una denuncia presso i Carabinieri della Tenenza di Misterbianco asserendo che a rapire sua figlia sarebbero state tre persone che l’avrebbero bloccata mentre, nella frazione Piano di Tremestieri Etneo, erano in auto dopo che aveva preso la bambina all’asilo.

La notizia del sequestro della piccola aveva iniziato a girare sui social, accompagnata dalle generalità della bambina e da una sua foto. Poi è arrivata anche la conferma della Procura di Catania che, però, ha aggiunto, che né l’Ufficio, né i Carabinieri del Comando Provinciale e della Tenenza di Misterbianco, che indagavano, avrebbero dato sul momento ulteriori informazioni.

“Siamo in una fase delicata e non possiamo dare alcuna informazione. Può solo escludersi la finalità di riscatto” aveva dichiarato il Procuratore di Catania Carmelo Zuccaro.

Trovato il cadavere della bambina scomparsa nel catanese

Gli investigatori avevano scartato che il sequestro potesse essere “opera della criminalità organizzata”, che storicamente non vuole rapimenti e gesti eclatanti nel territorio in cui opera. Ritenevano anche che il rapimento non potesse essere “collegato a una richiesta di riscatto”. La famiglia infatti non avrebbe problemi economici ma neppure disponibilità tali da giustificare un sequestro estorsivo.

Indagini e ricerche erano state tempestivamente avviate nella zona ed estese a un’area più ampia. I Carabinieri hanno anche acquisito e visionato dei video di sistemi di sorveglianza a Piano Tremestieri e anche nella scuola materna frequentata dalla bambina per trovare elementi utili alle indagini. Accertamenti e rilievi erano stati immediatamente eseguiti da militari dell’Arma del RIS (Raggruppamento Investigazioni Scientifiche) di Catania anche su alcune automobili ritenute in qualche modo coinvolte nelle indagini.

I genitori e i familiari della piccola erano stati sentiti dai Carabinieri per ricostruire frequentazioni e dinamiche che potrebbero essere utili alle indagini che, si sottolineava in ambienti investigativi “non escludono alcuna pista né ipotesi”.

Stamani la tragica notizia con il ritrovamento del corpicino di Elena.

Adduso Sebastiano

(le altre informazioni regionali le trovi anche su Vivicentro – Redazione Sicilia)


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