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0 anni fa ci fu l’attentato alle Torri Gemelle che costò la vita a migliaia di morti e lasciò una macchia nel cuore di tutti
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Una tragedia immane dalle catastrofiche conseguenze sia per chi ha perso qualcuno nell’incidente, sia per chi è sopravvissuto all’evento e non metterà , probabilmente, mai più piede in un grattacielo o in un aereo
Sembrava una giornata normale…
Qualsiasi essere umano abbastanza grande da ricordarlo sarebbe in grado di dirvi esattamente che cosa stava facendo in quel preciso momento dell’11 settembre 2001.
Quel giorno, 4 aerei americani furono dirottati da un gruppo di terroristi appartenenti all’organizzazione di al Qaeda; due di essi vennero fatti schiantare contro la torre Nord e Sud del World Trade Center, il terzo fu fatto schiantare sull’ala ovest del Pentagono mentre l’ultimo si schiantò al suolo dopo il tentativo di raggiungere Washington.
In quel giorno, molte persone si sono incollate alla tv ad osservare le terrificanti immagini delle persone che fuggivano dalle torri crollanti, mentre i meno fortunati che si trovavano ai piani alti sono rimasti bloccati dalle fiamme; alcuni sono ricorsi all’estrema soluzione di buttarsi giù, evitando l’asfissia e scegliendo una fine comunque atroce.
Cosa si nasconde dietro la tragedia
Rivalità tra occidente e oriente e ragioni politiche sono alcune delle ragioni che hanno portato all’organizzazione dell’attacco terroristico più grande dell’era contemporanea.
A distanza di anni, ci furono diverse vittime di tumore e varie malattie respiratorie in ricordo di quella giornata in cui il crollo dei due edifici diffuse diverse sostanze nocive nell’aria.
Indelebile è il ricordo lasciato nei cuori e nelle menti di ogni americano che si trovava nei paraggi e che si è visto crollare a pochi passi da lui uno dei più grossi edifici mai costruiti.
Joe Biden ha invitato tutta la popolazione a tenere a mente l’accaduto per ricavarne insegnamento e fare in modo che nessuno, quel giorno, sia morto invano.
Torri Gemelle; 20 anni fa un evento che sconvolse il mondo intero/Antonio Cascone/redazione