La Guardia di Finanza di Torre Annunziata ha eseguito un sequestro di beni nei confronti di un giudice di pace coinvolto nell’inchiesta sulla corruzione in atti giudiziari
S
u richiesta della Procura di Nocera Inferiore la Guardia di Finanza di Torre Annunziata ha eseguito un decreto di sequestro preventivo d’urgenza) nei confronti del giudice di pace A.I, arrestato lo scorso 27 settembre insieme ad altre 22 persone con l’accusa di corruzione in atti giudiziari.
L’attività investigativa ha permesso di ricostruire le modalità delle condotte di “corruzione in atti giudiziari” effettuate da diversi giudici di pace, avvocati e numerosi consulenti tecnici coinvolti. Nel dettaglio, secondo quanto raccolto dagli investigatori, esisteva un accordo illecito tra il giudice di pace e l’avvocato di parte che condividevano la scelta di un perito compiacente al quale affidare la consulenza favorevole. Una volta selezionato il perito, quest’ultimo da un lato provvedeva a elargire la prima parte della “mazzetta” al giudice di pace in segno di riconoscenza per la nomina ricevuta. Successivamente, lo stesso consulente beneficiava di un indebito compenso da parte dell’avvocato per l’ottenimento di una perizia particolarmente favorevole. Infine la dinamica corruttiva si perfezionava attraverso la redazione “congiunta” della sentenza, concordata dall’avvocato di parte e dal giudice di pace, con quest’ultimo che riscuoteva dal professionista la seconda parte della tangente, il cui importo variava in ragione del risarcimento indebitamente sentenziato, anche grazie alla consulenza pilotata. Nell’arco di un solo mese di indagine da parte della Guardia di Finanza di Torre Annunziata sono stati registrati 37 casi di corruzione.
Gli accertamenti di natura economico-finanziaria a carico del giudice di pace A.I hanno consentito alla Guardia di Finanza di Torre Annunziata di rilevare una sproporzione tra le entrate finanziarie e il patrimonio costituito dall’indagato rispetto ai redditi dichiarati. Con l’esecuzione del provvedimento cautelare sono stati sottoposti a sequestro preventivo d’urgenza disponibilità finanziarie, due immobili ubicati a Scafati e beni mobili per un ammontare complessivo di oltre 1,5 milioni di euro.
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