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Castellammare di Stabia

Torre Annunziata non demorde! La Madonna della Neve ritorna tra la sua gente.

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Torre Annunziata non demorde! La Madonna della Neve ritorna tra la sua gente

A seguito dei due anni trascorsi, in cui tutto è stato sospeso per la pandemia da Covid, la Madonna della Neve è riapparsa questa mattina  in processione tra la folla emozionata e felice  lungo le strade della città, portata a spalla dai pescatori.

Alle ore 6,00 la Basilica di piazza Giovanni XXIII ha riaperto, alle ore 6,30 il rintocco solenne. La festa è ritornata più forte e sentita di prima!

Senza le tradizionali luminarie e i festeggiamenti civili la festa di quest’anno è stata  ricca di significati per la ricorrenza del bicentenario dell’eruzione del Vesuvio, quando la Madonna fu portata per la prima volta in processione fino a piazza Santa Teresa (l’attuale piazza Ernesto Cesàro) per proteggere la città dalla colata lavica. Per l’occasione oggi è stata coperta una lapide commemorativa sulla facciata della chiesa di Santa Teresa di Gesù.

Le origini della Festa della Madonna della Neve

Si racconta che era il 5 agosto del Trecento (si suppone il 1354) quando, dei pescatori di Torre Annunziata che stavano pescando nelle acque antistanti lo Scoglio di Rovigliano situato al confine con Castellammare di Stabia(la famosa Petra Herculis, che secondo il mito sarebbe la cima del monte Faito staccata da Ercole, di ritorno dalla sua decima fatica in Spagna, e scagliata in mare), si accorsero di una cassa metallica impigliata nelle loro reti.

Una volta aperta trovarono un’icona in creta cotta, di tipo greco, raffigurante. il busto di una Madonna dalla pelle scura con in braccio un bambino.

Non c’era nessuna scritta che potesse far risalire a quale Vergine si trattasse ma è probabile, viste le fattezze orientali dell’icona, che la cassa contenente la statuetta, fosse affondata insieme ad una delle navi sfuggite al sacco di Costantinopoli.

Come raccontano le fonti storiche, nel XIV secolo gli ordini religiosi trasmigrarono dall’Oriente verso le nostre coste, mettendo in salvo le immagine sacre dalla furia dell’iconoclastia.

Una volta arrivati a riva ci fu un acceso diverbio con i pescatori di Stabia, i quali sostenevano che il ritrovamento fosse avvenuto nelle acque stabiesi e quindi si finì dinanzi al capitano del popolo (una specie di magistrato dei giorni nostri) per dirimere la questione che finì con l’attribuzione ufficiale della Madonna a Torre Annunziata.

Le versioni contrastanti

Secondo una versione i pescatori stabiesi, non contenti, sottrassero la Madonna bruna ma poi questa fu trovata davanti a una cappella di Torre Annunziata coperta da una coltre di neve che i torresi interpretarono come un segno che la Vergine voleva rimanere a lì.

Secondo un’altra versione l’icona venne trafugata nella notte dai pescatori oplontini che la sottrassero così alla vicina comunità stabiese. Ma non ci sono fonti a confermare l’ipotesi.

L’origine del nome.

I pescatori devoti battezzarono l’icona come Madonna della Neve perché quello stesso giorno si festeggiava Santa Maria ad Nives, festività istituita da Papa Liberio nel 352 per una miracolosa apparizione della Vergine in concomitanza ad una strana nevicata sul Colle Esquilino a Roma dove poi fu costruita la Basilica di Santa Maria Maggiore.

Le due festività

La prima festa, ripetuta ogni anno il 5 Agosto con la medesima osservanza e devozione, prevede che le paranze gettino una serie di reti a strascico in mare, ripetendo l’evento accaduto secoli fa.

Una disputa fittizia è riprodotta sulla spiaggia a rievocare il litigio tra torresi e stabiesi, risolta dal capitano del popolo con esito positivo per Torre.

La seconda si svolge il 22 ottobre con la festa votiva, in ricordo di uno dei numerosi   miracoli compiuto dalla Madonna.

In quella data infatti, nel 1822, la Santa Vergine, esposta per volere del sacerdote Don Rocco Baly nel largo S. Teresa (attuale Piazza Cesaro), con il suo intervento, quando un raggio di sole si posò sul Suo volto, bloccò l’arrivo della lava del Vesuvio in città ed essa fu salva.

Ogni anno si ripete la processione, ringraziando la Madonna per la protezione imperitura sulla città.

Il miracolo chiesto oggi: la rinascita della città e la volontà di risorgere

La Madonna della Neve è uno dei pochi bei simboli che sono sopravvissuti a Torre Annunziata, città devastata dal degrado, dalla povertà, dalla camorra, dall’abbandono. Oggi 22 ottobre 2022, il miracolo che la popolazione chiede a Maria, sua protettrice, attraverso le preghiere, è quello di far risorgere la città, un tempo orgoglio campano e nazionale con i suoi Pastifici, gli Scavi di Oplonti, il mare ed il clima meraviglioso. Speriamo si avveri. Evviva Maria!!!!La Basilica

La Basilica dell’Ave Gratia Plena a Torre Annunziata è conosciuta nella zona come santuario della Madonna della Neve, costruito nel 1448, quando Orsini cedette il territorio al Conte Nicola D’Alagno che volle la costruzione della chiesa, che chiamò “Chiesa dell’Annunciazione”, affidandola ai padri celestini per la Cura delle Anime e fu qui che la Madonna della Neve rimase a lungo nascosta a causa delle incursioni dei pirati.

Oggi, la Basilica dell’Ave Gratia Plena a Torre Annunziata è uno dei maggiori luoghi di culto cattolico nella zona del Vesuvio.


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