Soppressione stazione Ponte Persica, D’Apice: “Una sconfitta per i cittadini”

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Soppressione della stazione della circumvesuviana Ponte Persica, D’Apice, il capogruppo in consiglio comunale della lista “Cimmino Sindaco”: “Assurdo che il sindaco di Pompei definisca questa una conquista”

Nonostante le proteste dei cittadini residenti nella zona a ridosso tra Castellammare di Stabia e Pompei, la fermata della Circumvesuviana di Ponte Persica è stata definitivamente soppressa, causando gravi disagi. Per ovviare al problema il sindaco di Pompei ha istituito una navetta verso Moregine, tuttavia questa soluzione va a scapito dei residenti della periferia nord stabiese. Sulla vicenda è intervenuto Emanuele D’Apice, il capogruppo in consiglio comunale della lista “Cimmino Sindaco”, che afferma: “La soppressione della stazione di Ponte Persica rappresenta una sconfitta per i cittadini della periferia nord di Castellammare”.

Ritengo incredibile – continua D’Apice –  che il sindaco di Pompei si intesti i meriti di una “conquista” che ha tutte le fattezze di un disastro per i cittadini di Ponte Persica, che hanno a disposizione soltanto la stazione di Pioppaino per recarsi al lavoro o per raggiungere il centro di Castellammare”. “La navetta verso Moregine – spiega il capogruppo – non è una soluzione per cui gioire e, manco a dirlo, va a valorizzare esclusivamente il Comune di Pompei, a scapito dei residenti della periferia nord di Castellammare, penalizzati oltremodo da scelte calate dall’alto che non vanno certamente nella direzione dei pendolari e dei residenti del quartiere. “Se il risultato a cui fa riferimento il sindaco di Pompei – attacca D’Apice – è da ritenersi una conquista, vuol dire che siamo veramente alla frutta e che non c’è alcun rispetto nei confronti dei cittadini, martoriati ancora una volta da una decisione che ci lascia perplessi e che isola un intero quartiere”.

“Un quartiere – conclude Emanuele D’Apice – che pullula di eccellenze e che si ritrova a far fronte ad un problema serissimo che rischia di accentuare ulteriormente le distanze rispetto al centro di Castellammare e Pompei”.

 

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