Durante i controlli della Guardia di Finanza per la Covid-19, è stata scoperta un’auto senza assicurazione e il conducente senza patente.
Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Termini Imerese (PA), durante un posto di controllo in località Altavilla, disposto nell’ambito dell’intensificazione dei controlli volti a verificare il rispetto delle misure adottate dal Governo per il contenimento dell’epidemia da COVID-19, hanno sanzionato un soggetto perché circolava a bordo di un’auto priva di copertura assicurativa e gravata da fermo amministrativo, senza aver mai conseguito la patente di guida. In particolare, i militari intimavano l’alt ad un’autovettura con a bordo due soggetti che tuttavia, con una manovra repentina, riuscivano ad eludere il controllo, facendo perdere le proprie tracce. Ciò non impediva ai Finanzieri di annotare la targa dell’automezzo e a risalire, tramite l’ausilio delle banche dati in uso al Corpo, al proprietario il quale risultava non aver mai conseguito la patente di guida; inoltre, il veicolo, oltre ad essere privo di assicurazione RC auto, era già sottoposto a fermo e a sequestro amministrativo. Per quanto sopra la pattuglia procedeva a verbalizzare le plurime violazioni al Codice della Strada e alla confisca dell’autovettura. I due soggetti venivano altresì sanzionati anche per aver violato le previsioni normative in materia di contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19, in quanto circolavano al di fuori del comune ove sono domiciliati in assenza di comprovate esigenze lavorative, di necessità o per motivi di salute. Complessivamente, le sanzioni amministrative contestate ai trasgressori ammontano, in misura ridotta, a circa 10.000 euro.
Nei giorni scorsi la Tenenza della Guardia di Finanza di Carini, nell’ambito dell’intensificazione dei controlli volti a verificare il pieno rispetto delle misure adottate dal Governo per il contenimento dell’epidemia da COVID-19, hanno individuato a Carini un commerciante all’ingrosso di prodotti per la casa, biancheria e articoli per bambini che poneva in vendita D.P.I. non conformi alla normativa nazionale ed europea. Il controllo ha permesso di individuare all’interno del magazzino 408 schermi facciali di sicurezza in plastica, posti nell’immediato sotto sequestro in quanto privi dei contenuti minimi di informazioni all’utente, pericolosi per la salute dei consumatori in quanto senza alcuna etichetta relativa alla loro composizione, non conformi agli standard di sicurezza della legislazione europea e nazionale nonché senza l’indicazione del produttore, in violazione all’art 11 del D.Lgs 206/2005 (Codice del Consumo). Il sequestro della merce ha anche comportato, a carico della ditta, una sanzione di tipo amministrativo che prevede il pagamento di una somma di denaro sino ad un massimo di 26 mila euro.
Nei giorni scorsi la Compagnia della Guardia di Finanza di Bagheria, durante un servizio di controllo del territorio finalizzato al rispetto delle prescrizioni in materia di contenimento dell’emergenza sanitaria per la diffusione del COVID-19, hanno individuato un’attività commerciale operante nel settore della gastronomia che, nonostante il divieto imposto dal DL 19/2020, vendeva cibi d’asporto già cotti. In particolare, le Fiamme Gialle, dopo aver fermato un cliente che aveva appena acquistato cibo d’asporto e verificato il possesso del documento fiscale che ne attestava la transazione, hanno effettuato l’accesso presso l’attività commerciale rilevando che nella stessa, oltre alla consentita vendita di generi alimentari, era in corso la preparazione di cibi che sarebbero stati poi venduti nella modalità dell’asporto. Per quanto sopra, non essendo l’attività di somministrazione di cibi cotti da asporto ricompresa tra quelle essenziali elencate dalle norme vigenti in materia di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19, i militari hanno proceduto a contestare la violazione del mancato rispetto dell’obbligo di chiusura dell’attività che prevede una sanzione amministrativa che va da 400 a 3.000 euro nonché la sanzione amministrativa accessoria della chiusura temporanea per un periodo massimo di 30 giorni. Nelle more della definizione delle sanzioni, i militari procedenti hanno applicato d’ufficio, al fine di evitare la reiterazione della violazione, la chiusura temporanea dell’attività
Nei giorni scorsi la Tenenza della Guardia di Finanza di Carini, nell’ambito dell’intensificazione dei controlli volti a verificare il pieno rispetto delle misure adottate dal Governo per il contenimento dell’epidemia da COVID-19, hanno individuato un venditore ambulante di panini intento a svolgere la propria attività nonostante il divieto imposto dal DL 19/2020. Al momento dell’intervento, in prossimità del mezzo – adibito a panineria e piccola ristorazione – era presente un avventore al quale, a fronte di un acquisto, non era stato rilasciato lo scontrino fiscale. Per quanto sopra, non essendo l’attività commerciale ricompresa tra quelle essenziali elencate dalle norme vigenti in materia di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19, i militari hanno proceduto a contestare la violazione del mancato rispetto dell’obbligo di chiusura dell’attività (con l’aggravante di essersi servito di un autoveicolo) che prevede una sanzione amministrativa che va da 533 a 4.000 euro nonché la sanzione amministrativa accessoria della chiusura temporanea dell’attività per un periodo massimo di 30 giorni. Nelle more della definizione delle sanzioni, i militari procedenti, al fine di evitare la reiterazione della violazione, hanno intimato l’immediata cessazione dell’attività in forma ambulante. Al titolare dell’attività i militari hanno contestato, inoltre, la mancata emissione del documento fiscale.
La Tenenza della Guardia di Finanza di Carini, nell’ambito dell’intensificazione dei controlli volti a verificare il rispetto delle misure adottate dal Governo per il contenimento dell’epidemia da COVID-19, hanno posto sotto sequestro penale, presso un negozio di Carini esercente l’attività di vendita al dettaglio di articoli per l’igiene della persona e della casa, 20 confezioni di normale prodotto detergente per la casa, corrispondenti a 8.860 ml, illecitamente posto in vendita quale “sanificante” senza che ne fossero state preventivamente verificate le reali qualità biocide. La capacità battericida, cioè la capacità di eliminare i germi e i virus del prodotto posto in vendita, deve essere appurata a mezzo di approfondite analisi chimiche e comprovata da una specifica autorizzazione ministeriale prima che lo stesso possa essere immesso in commercio. Tale indicazione è importante per escludere sia potenziali rischi per la salute pubblica sia al fine di evitare che i clienti vengano semplicemente indotti in errore a seguito delle mendaci indicazioni riportate sulla confezione. Per tale motivo i militari hanno proceduto a sequestrare la merce in vendita e a segnalare il titolare dell’impresa alla locale Autorità giudiziaria per frode in commercio.
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imane alta l’attenzione delle Fiamme Gialle, così come concordato in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, al fine di controllare il rispetto delle misure di sicurezza adottate dall’Autorità governativa nonché contrastare possibili speculazioni o insidie alla sicurezza derivanti dalla commercializzazione di materiale non conforme alle norme.
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