Nuova scoperta a San Pietro in Bevagna (Taranto)
San Pietro – La scoperta dell’antico molo è ad opera di Fabio Matacchiera, presidente del Fondo antidiossina onlus di Taranto, nei pressi di San Pietro in Bevagna (Taranto).
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atacchiera scrive su vivavoceweb, di aver effettuato il rinvenimento del molo qualche giorno fa, ha quindi allertato la Soprintendenza Archeologica della Puglia con sede a Lecce, ed inviando una foto a cercato di dare un origine storica alla scoperta.
Grazie all’utilizzo di un drone, sono state raccolte una moltitudine di immagini per capire meglio il sito ed interpellare i diversi studiosi.
Tra le varie ipotesi vi è quella che l’imponente molo apparterrebbe all’epoca ellenistica, mentre il prof. Mario Lazzarini, noto archeologo subacqueo, accosterebbe il molo ad un’epoca romana.
Giuliano Volpe, archeologo e accademico e professore ordinario di archeologia presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Foggia, organizzerà una spedizione per fare chiarezza sul ritrovamento.
Fabio Matacchiera dà alcuni dettagli dell’imponente opera:
Lunghezza e larghezza del presunto molo: Analizzando le foto ed i video si riesce ad intuire che il presunto molo debba aver avuto una lunghezza di circa 240 metri, una misura veramente importante, considerando che altre opere simili, rinvenute nel Mediterraneo, solitamente non superavano i 150 – 180 metri. La larghezza, invece, doveva attestarsi sui 20 metri.
Grandezza dei blocchi: I lati dei blocchi variano da 1 metro fino a 4 metri. Hanno forma pressoché parallelepipedale con spigoli stondati o hanno forma abbastanza irregolare, comunque sia, risultano in buona parte ben assemblati ed in fila tra loro, separati da un intercapedine.
Profondità : 7 metri
Distanza dalla costa: L’opera è esattamente parallela alla linea di costa, si trova al largo ad una distanza che per motivi di sicurezza è meglio non divulgare.
Di seguito il video delle riprese del Dott. Fabio Matacchiera
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