Scatta il ricorso, ma c’è l’ipotesi di un nuovo clan
Sono stati quattro gli arrestati dopo aver piazzato una bomba nei pressi del ristorante-pescheria “Acqua e Sale” di Scafati. L’arresto è arrivato dopo la richiesta della Procura Antimafia.
I
malviventi rispondono di estorsione, spaccio e porto abusivo di armi: sono Pasquale Panariello, 26 anni nativo di Gragnano ma residente a Scafati, il fratello minore M.P., A.P. 43enne di Castellammare di Stabia e residente a Boscoreale, già in carcere a Frosinone per altri reati, ed E.I., 42enne originaria di Torre del Greco e residente a Scafati. Per il minore, procede la Procura presso il Tribunale dei minori di Salerno. I due fratelli risulterebbero essere gli autori dei danni provocati al negozio “Acqua e Sale”: prima la benzina poi l’esplosione, con il danneggiamento dell’ingresso del locale e di un’auto in sosta distante pochi metri.
Secondo il sostituto procuratore Giancarlo Russo, l’attentato rientra in quel processo di agevolazione quella “consorteria criminale operante a Scafati – in via di completa identificazione”. In questo caso Panariello, trovato in possesso di una mitraglietta e di una pistola, secondo quanto scrive il Gip “nelle condotte estorsiveha fatto riferimento alle sue colleganze criminali dicendo ai titolari di ‘Acqua e Sale’ a noi ci manda l’ultimo uscito a Scafati”.
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