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aurizio Sarri ha parlato in conferenza stampa dal ritiro azzurro a Dimaro. Ecco quanto evidenziato:
Su Ounas: “E’ un ragazzino che ha fatto bene fino a questo momento. E’ giovane e ha delle qualità ma chiaramente andrà atteso e non sovraccaricato di grandi responsabilità. Di sicuro ha prospettive per poter far bene”.
Sul mercato: “Come vi piace parlare, poi bisogna vedere se lo sono realmente. Il Napoli non è mio ma di De Laurentiis, è lui a fare le scelte societarie e io mi adeguo di conseguenza. Non ho richieste particolari, mi metteranno una rosa a disposizione e io allenerò quella”.
Sulle aspettative: “Non so quali possono essere, i ragazzi devono avere la testa giusta. Abbiamo fatto bene il girone di ritorno ma questo non ci da garanzie per il campionato che sta per iniziare. Il prossimo sarà di sicuro più difficile, ci sono squadre che si stanno rinforzando in maniera importante. Se si cambia sola caratteristica dell’ultimo girone di ritorno non faremo gli stessi risultati. Servirà umiltà e mentalità per poter sperare di fare bene e comunque non è detto saremo protagonisti”.
Se domani si giocasse il preliminare, chi sceglierebbe tra Milik e Mertens? “Dipende da come stanno stanotte (ride, ndr)”.
Ci sono margini di miglioramento? “La squadra non ha gli stessi di due anni fa. Ora si lavora sui particolari e uno di questo è evitare gol stupidi. Vogliamo limare dettagli, proprio questi sono gli aspetti più difficili. Se io ho un potenziale da 10, arrivare a 8-9 è facile ma fare l’ultimo 10% è sempre l’aspetto più complicato”.
Sull’amichevole contro il Chievo: “E’ mancata un po’ di brillantezza, dipende dai carichi di lavoro. Loro erano più brillanti di noi. Se avessi voluto una squadra al massimo non avrei fatto un determinato tipo di allenamento al mattino. Contro di noi tutti ci aspettano, quindi ci dobbiamo abituare. Prendere gol stupidi rientra nelle nostre caratteristiche, se nel nostro dna abbiamo la cazzata incorporata non possiamo farci nulla”.
Favoriti per lo scudetto? “Mi baso sui numeri e le statistiche, credo sia una enorme cazzata dire che siamo i favoriti. La stampa napoletana ci casca, non abbiamo fatto un mercato che ha stravolto la squadra. Se tutto va bene siamo gli stessi dell’anno scorso ed abbiamo due squadre davanti”.
Sul preliminare di Champions: “E’ chiaro che sarà importante ma non dovrà essere né un trionfo in caso di qualifica né una sconfitta se non lo superiamo E’ una partita dura per le squadre italiane e i risultati lo dimostrano, dobbiamo saperlo. Il campionato poi sarà un’altra storia, anche se è difficile da attuare perchè è una sfida che può lasciare segni. Ovviamente bisogna passare il turno”.
Su Maksimovic: “Operazione relativamente costosa ma viste le cifre per i difensori centrali in Europa, inutile continuare a dirlo, è stata un’operazione normale. Lo scorso anno non ha reso per tanti motivi, sia tattici che fisici. Di sicuro ci attendiamo un rendimento superiore, lo stesso vale per Milik. Sono due giocatori che ci potranno dare qualcosa in più”.
Sul futuro di Reina: “Se c’era una tempistica sul rinnovo era antecedente a questo momento. Mi fido talmente di lui che non vedo il problema scadenza. Se è tranquillo sono il più contento di tutti, francamente non riesco a vederlo agitato per il contratto. Sul futuro sono cose che mi interessano relativamente. Conosco l’uomo, le qualità, e mi basta. Se poi è piu tranquillo con un anno in piu di contratto spero possa averlo”.
Gruppo al completo dal primo giorno di ritiro, quanto è stato importante? “La quarta settimana di ferie è una prassi, non un obbligo. Sono contento che vi abbiano rinunciato in tanti. Il nostro è un ritiro atipico: è entusiasmante avere un seguito come il nostro ma dopo tre settimane può essere anche essere sempre sotto i riflettori. Usciamo dal ritiro un po’ affaticati mentalmente e materialmente. Speriamo di tornare con nuova linfa dopo i due giorni di recupero”.
Su Mario Rui e Ghoulam: “Sono abbastanza simili, il portoghese è più reattivo e cattivo negli uno contro uno ma meno fisico. Buoni piedi e buona spinta tutti e due. Non sarà una scelta tattica, molto dipenderà dalla condizione del momento”.
Su Mertens e Milik: “Ho la doppia soluzione, possono giocare anche insieme in qualche frangente. E’ difficile dire ad un ragazzo che ha fatto tanti gol in otto mesi che non è un centravanti e farlo tornare a fare l’esterno. Di sicuro lo farà qualche volta vista la sua disponibilità, ma sono certo non gradirebbe tornare a farlo con continuità. E avrebbe ragione, avendo dimostrato di essere più forte da centravanti che da esterno”.
Lei disse in passato che con i classe ’87 si può vincere, è possibile un acquisto di questo tipo? “I giocatori importanti presuppongono un balzo in avanti del monte stipendi e forse la società non può permetterselo. Il Napoli non vuole prendere uno svincolato e dargli 10 milioni all’anno, non l’ha mai fatto. Io spero che crescano i nostri, abbiamo tanti Under 23 e speriamo crescano in fretta. Io, ripeto, ho la mente matematica, fatico a pensare di poter essere protagonisti assoluti. Quella squadra che ha vinto sei scudetti di fila si sta muovendo come sempre, cedendo e acquistando giocatori forti. E poi dobbiamo avere l’umiltà di dire che dietro di noi si stanno muovendo bene”.
Sul pubblico presente a Dimaro: “E’ straordinario, per tre settimane è anche difficile da reggere perché ti senti di fare sempre bene per loro. Avere un pubblico del genere trasmette davvero tanto. Mi sento di ringraziarli sia da parte mia che dal gruppo, la nostra speranza è quella di ripagarli facendoli divertire Se poi possiamo fare qualcosa in più saremmo i più contenti di tutti”.
Sulla VAR: “Non so se col Carpi sia stata utilizzata o meno. Deve venire a parlarci il designatore per spiegarci il funzionamento, non ho ancora capito bene come funziona. L’unica cosa che mi preme è che sia noto chi c’è dietro. Dovrà esserci una designazione anche per colui che sta dietro ad uno schermo”.
Su Pavoletti e Giaccherini: “Il loro impiego dipende sia da me che da loro. anzi più da loro. Quando daranno più garanzie degli altri giocheranno, stop”.
Su eventuali tournée estere: “Faccio fatica a pensare all’inizio del campionato, figuriamoci pensare ai prossimi anni. Qualche allenatore parlò di esperienza ‘devastante’ e questo mi ha fatto pensare. Se è difficile per noi stare qui tre settimane , di sicuro per gli altri è ancor più difficile girare il mondo con situazioni anche climatiche avverse. Se fosse per me non ci andrei mai ma vediamo”.
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