Sarri prigioniero della clausola: il Chelsea ci spera ancora
C
ome riferisce Il Corriere dello Sport, è come se il tempo fosse scappato di mano: due settimane appena ma pare un’eternità . Il San Paolo che l’invoca, l’ovazione dei cinquantamila, gli inchini sotto la curva, una dimensione favolistica ch’evaporata: quindici giorni e resta il mistero nel quale Sarri rimane inchiodato, aspettando di capire cosa ne sarà di lui. Il Chelsea è un puntino blu che non si è ancora smarrito all’orizzonte: però compaiono adesso concorrenti e intanto il silenzio sembra essere calato. Poi ci sono le coincidenze, sarebbero le cicatrici del destino direbbe Zafon: e allora bisognerà scorgere cosa capiterà a Madrid e se a quel punto si scatenerà un valzer, nel quale rientrare.
LA CLAUSOLA. Maurizio Sarri è tecnicamente «prigioniero» di quella clausola che lo ha indotto – e costretto – ad un esilio momentaneo, tenendolo fuori dal libero mercato delle panchine. E De Laurentiis, attraverso il Corriere dello Sport-Stadio, ha concesso una apertura: «Se si presenterà qualcuno, sarò ragionevolissimo. E Sarri avrà sempre il mio grazie». Fino al 31 maggio, volendo, sarebbe stato possibile «liberare» Sarri, versando gli otto milioni di euro utili per svincolare il tecnico toscano del Napoli: dal primo giugno, quindi, si passa a trattativa privata e chiunque voglia tesserare l’allenatore di Figline Valdarno dovrà parlarne con De Laurentiis.
STOP. Il mercato delle panchine è in ebollizione, anche se apparentemente si è fermato: Sarri, attraverso il proprio management (Alessandro Pellegrini e con lui Fali Ramadani) ha avuto modo di dialogare be ripetutamente con il Chelsea, che ha però sotto contratto Antonio Conte, al quale non vuole riconoscere la buonuscita, che ammonta ad una decina di milioni di sterline, né a versarne otto al Napoli per garantirsi la futura conduzione tecnica. Paese che va e clausole che trovi. Ma poi c’è la situazione personale di Roman Abramovich che costituisce un secondo e non semplice ostacolo e che ha provveduto a distrarre il magnate russo dalle vicende calcistiche. Però Sarri rimane una candidatura forte, al momento l’unico club realmente in corsa.
PROSPETTIVE. Rientra nel gradimento di Sarri, chiaramente, anche il Tottenham, che ha la panchina felicemente occupata da Pochettino ma che potrebbe trovarsi costretto a fronteggiare (nonostante le smentite) l’assalto del Real Madrid: l’argentino ha uno appeal, è stato avvicinato ai blanços, rientra tra i principali candidati alla successione di Zidane e i colpi di scena, il mercato lo insegna, sono all’ordine del giorno.
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