Salvini indagato per sequestro di persona, i migranti della Diciotti potranno costituirsi parte civile
La Procura di Agrigento starebbe identificando tutti i migranti rimasti per dieci giorni a bordo del pattugliatore Diciotti della Guardia costiera. Tale procedura consentirebbe loro di avere una tutela, in qualità di persone offese, nel procedimento che il procuratore capo Luigi Patronaggio ha aperto a carico del ministro dell’Interno Matteo Salvini e del suo capo di Gabinetto, il prefetto Matteo Piantedosi, entrambi accusati di sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio.
Nei prossimi giorni, molto probabilmente già questo venerdì, quando l’elenco delle identificazioni sarà completato, il fascicolo sarà inviato al Tribunale dei ministri di Palermo. Da quel momento i giudici ministeriali avranno 90 giorni per avviare nuove indagini, archiviare o chiedere al Senato l’autorizzazione a procedere.
Sabato scorso il procuratore Patronaggio ha sentito, come persona informata sui fatti, il vicecapo Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, Bruno Corda, oltre che lo stesso Piantedosi, ricostruendo la catena di comando che, per giorni, non ha concesso alla Diciotti l’autorizzazione allo sbarco. Salvini e Piantedosi non avrebbero impartito istruzioni scritte, il tutto si sarebbe svolto solo con comunicazioni telefoniche.
Il ministro dell’Interno ha già annunciato che la linea del governo e del Viminale non cambierà e questo, in teoria, potrebbe portare a una reiterazione del reato, che sarà valutato dai tre giudici del tribunale dei ministri.
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