Rocca di Neto (CR). Sorpresi mentre rubano ghiaia dal greto del fiume Neto, arrestati due operai e segnalato un imprenditore.
Rubano ghiaia dal greto del fiume con una pala meccanica. Arrestati
L
a notizia è stata data in differita per non intralciare le indagini ma si è conclusa un’altra operazione vincente, volta alla salvaguardia del territorio, dell’ambiente e non solo…
L’operazione è stata svolta da un pool di militari appartenenti a diverse stazioni, coordinati dal gruppo CC Forestale di Crotone.
Dietro alcune segnalazioni, hanno infine colto in flagrante due uomini, alla guida di una pala meccanica intenti a sottrarre la ghiaia dal greto del fiume. I due hanno cercato di fuggire ma sono stati arrestati dai militari. Il Pubblico Ministero, ne ha disposto successivamente la liberazione per assenza di precedenti specifici ma ha anche saggiamente disposto il dissequestro di due escavatori per permettere il corretto ripristino del greto del fiume.
Deferito alla Procura della Repubblica, anche un imprenditore del settore del confezionamento di calcestruzzi, coinvolto nel caso.
La nostra coscienza verso i disastri ambientali compiuti, aumenta ogni anno grazie alle inondazioni, i cambiamenti climatici e la scarsità ittica.
Danni come quello del prelievo indiscriminato dall’alveo dei fiumi, modifica l’idrodinamica dei fiumi stessi, diminuisce gli apporti alle foci che cambiano volto rapidamente, in questo caso, facilitando anche l’arretramento della costa interessante ampi tratti, come si può osservare sul lungomare di Crotone.
Oltre agli immensi danni ambientali e alla fauna, non vanno trascurati i risvolti che colpiscono l’economia sana, favorendo le organizzazioni illegali. Evidente il fatto che il prezzo di una materia prima acquistata, non sarà mai concorrente ad una, che è stata rubata. Ecco perché, non cambiando mentalità, ci ritroveremo l’appalto pubblico, affidato al ladro, che ci propone a basso prezzo, quanto ci ha già sottratto, distruggendo la nostra costa.
In primis per questo pianeta, che urla pietà ma anche per quanto appena descritto, invitiamo sempre la popolazione a segnalare casi simili e soprattutto la magistratura a volerli guardare con occhi diversi dal passato, poiché ora ben sappiamo, non trattarsi di reati minori, bensì crimini contro l’umanità, la quale sopravvive grazie a precisi equilibri dell’ecosistema, già terribilmente danneggiati.
Francesca Capretta / Cronaca Calabria