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Castellammare di Stabia

Roma-Napoli, i duelli più interessanti: Mertens-Manolas la chiave del match. Nainggolan su Hamsik lo stratagemma a centrocampo

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UELLI ROMA-NAPOLI – Il big match si avvicina: Roma-Napoli inizia a scaldare i cuori e costituisce un vero e proprio esame di maturità sia per la Roma che per il Napoli. Gli uomini di Di Francesco, infatti, hanno voglia di proseguire il filotto di vittorie che li proietterebbe in una invidiabilissima posizione in classifica. I partenopei, dal canto loro, dopo il passo falso della Juventus a Bergamo, ci tengono a rimanere i primi della classe e a dimostrare che non sono arrivati fin lassù solo in virtù della facilità del calendario avuto finora. Una sfida, dunque, che sebbene non determinante (perché arriva troppo presto), può dire molto sul futuro di entrambe le formazioni. Ma quali saranno le chiavi della partita? Cosa deve fare Di Francesco per bloccare gli sbocchi offensivi degli azzurri? e cosa dovranno fare a loro volta gli uommini di Sarri per impedire alla Roma di portare a casa la sesta vittoria consecutiva tra campionato e Champions?

Ho selezionato alcuni “duelli” che potrebbero risultare decisivi ai fini del risultato finale:

CALLEJON-KOLAROV  Si tratta di due giocatori entrambi rapidissimi e tecnici. Il terzino dovrà cercare di tamponare la situazione sulla fascia dove agirà l’esterno spagnolo, che lo scorso anno, assieme a Salah, ha vinto la classifica degli assist con 10 passaggi-gol. Ritmo, scatti, sacrificio ed efficacia fanno di lui l’uomo perfetto per chiudere l’azione dal lato opposto rispetto a quello da dove l’azione è nata e si è sviluppata. D’altro canto, Kolarov potrà rappresentare l’arma in più per i suoi sui calci piazzati, che batte con maestria.

MANOLAS-MERTENS  Compito di gran responsabilità quello che Di Francesco affiderà a Kostas Manolas: marcare il rapidissimo Mertens. Del resto Kostas è l’unico della difesa giallorossa in grado di tenere il passo del belga, anche se la differenza di 20 cm di altezza tra i 169 dell’attaccante ed i 189 del difensore greco alla lunga potrebbero farsi sentire ma d’altro canto uno con una fisicità del genere potrebbe essere un cliente difficile per un calciatore leggero come Mertens. Forse sarebbe il caso di optare per una marcatura ad uomo: bloccare gli scatti brucianti di Mertens significherebbe neutralizzare il 70% della produzione offensiva partenopea. Un monito per il muro giallorosso: la concentrazione va tenuta altissima.

NAINGGOLAN-HAMSIK  Lo slovacco è dotato di un notevole senso della posizione e di un tiro dalla distanza molto violento. Abile nell’intuire le traiettorie del pallone, riesce sempre ad anticipare l’uscita delle difese avversarie mettendole in difficoltà. L’estrema lucidità sotto porta lo ha spesso portato a segnare anche gol da centravanti puro tanto che nell’ultimo europeo ha giocato da falso nueve. Un duello, dunque, molto equilibrato quello tra lui ed il centrocampista belga, anche lui abilissimo negli inserimenti in area di rigore partendo dalle retrovie e nel tiro da fuori: quelle di Nainggolan sono delle vere e proprie sassate verso la porta.

FLORENZI-GHOULAM  Ghoulam è il classico terzino sinistro di spinta, dotato di una buona tecnica e le sue falcate sulla sua zona di competenza gli consentono di sovrapporsi sulla fascia mancina e arrivare al fondo per il cross. Stessa cosa per Florenzi sulla fascia opposta. Tanta corsa e sacrificio per la squadra abbinati ad un’ottima tecnica di base. Il giallorosso, peraltro, è assolutamente duttile: centrocampista, esterno alto o basso sembra quasi non fare differenza per lui: riesce sempre a portarsi a casa quantomeno la sufficienza.

DZEKO-ALBIOL (O KOULIBALY)  Ci vorrà un gran fisico per bloccare il pennellone bosniaco con i suoi 192 cm di altezza. E, infatti, spetterà ad Albiol (o Koulibaly) l’arduo compito. Si tratta di due difensori che fanno della fisicità, della forza fisica e del gioco aereo il loro cavallo di battaglia. Bisognerà fare a sportellate in area di rigore. Il senegalese è alto 187 cm, lo spagnolo 190, abilissimo nella marcatura a zona. Rende quindi difficile il lavoro dell’attaccante da marcare anche attraverso un pressing incessante che non permette all’avversario di prendersi spazi e sviluppare giocate che possano diventare molto pericolose. Forse per questo motivo Sarri opterà per lo spagnolo, che è anche molto duttile (sa giocare , all’occorrenza, come terzino o centrocampista davanti alla difesa).

Claudia Demenica

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