Geppino Rinaldi, ex difensore della Juve Stabia, è intervenuto nel corso della trasmissione “Il Pungiglione Stabiese”.
Le dichiarazioni di Geppino Rinaldi sul momento della Juve Stabia sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.
“Secondo me uno dovrebbe amare prima la squadra della propria città e poi avere un riferimento nella squadra di Serie A come può essere il Napoli. Quando affrontammo noi il Napoli si percepiva la grande fratellanza tra tifosi del Napoli e della Juve Stabia. I cittadini di Castellammare dovrebbero amare di più la maglia della Juve Stabia perché rappresenta la città un po’ in tutta Italia.
Ricordo benissimo quando si parlava del mercato della Juve Stabia che non giravano nomi. Poi c’è stato il cambio di guida tecnica con risultati molto negativi con Pochesci. Quindi c’è stato l’avvento di mister Novellino che sta facendo bene.
Forse l’approdo nei playoff è avvenuto anche più per demeriti di altre squadre. Penso che ora la Juve Stabia si dovrà giocare tutte le carte perché nei playoff è sempre un’incognita e sono partite che vanno vissute. Anche se si giocherà a Cerignola e poi eventualmente a Foggia, penso che se non hai giocatori abituati a queste sfide diventa difficile.
Per come stava andando la stagione oggi bisogna festeggiare l’approdo della Juve Stabia nei playoff. Il Taranto che è un’altra squadra blasonata non ha centrato l’obiettivo playoff così come l’Avellino.
Da calciatore preferirei giocare fuori casa con un solo risultato a favore. Abbiamo l’esempio del Napoli, quando è uscito l’accoppiamento di Champions League tutti i tifosi hanno festeggiato il sorteggio col Milan che poi si è qualificato da non favorito e ciò ti fa capire molto. La Juve Stabia nel primo tempo ieri meritava ampiamente la vittoria e credo che se la possa giocare anche col Cerignola.
Nello spogliatoio i veterani faranno si che tutti remino dalla stessa parte. Sono partite in cui anche avere una sola defezione può avere un peso importante e bisognerà arrivarci nelle migliori condizioni possibili.
Quando si cambia allenatore significa che qualcosa si è sbagliato. Poi si cambia anche metodologia di allenamento e ciò comporta degli alti e bassi nella squadra. In questo momento bisogna affidarsi al carisma di Novellino e dare il massimo. Questo è un mini campionato in cui ti giochi la stagione.
Mi sarebbe piaciuto essere allenato da Roberto De Zerbi ai tempi del Foggia. All’epoca mia i difensori tecnicamente forti non erano i preferiti. Perciò mi sarebbe piaciuto essere allenato da un grande tecnico come lui”.