L
e tre sconfitte della Reggina sono arrivate ogni qual volta passata in primo svantaggio. Tutte le volte che è passata per prima, ha portato a termine le restanti sei vittorie. Chi riesce a fermare Pierozzi e Di Chiara, impedendone gli affondi, contemporaneamente concedendo poco a Rivas o Menez in marcatura a uomo; toglie agli amaranto una prima fonte di gioco negli spazi che sa sfruttare benissimo con la velocità dei suoi esterni. Chiudere però tutte le loro giocate non è semplice. C’è riuscito il Parma, che memore dell’esperienza passata, sta affrontando il campionato mettendo da parte la qualità dei suoi interpreti, per favorirne la compattezza nell’equilibrio del gioco di squadra. Contro cui Inzaghi ha spostato Majer davanti alla difesa al posto del regista classico Crisetig. Non ha convinto neanche l’estro di Hernani sulla mezzala. Per questo motivo potrebbero tornare i lanci di Crisetig che indurrebbero il possesso palla dei calabresi all’attacco della difesa bassa di Castori. Il gioco da maestro di Inzaghi del possesso palla in velocità, porta ai cross più insidiosi dell’intera Serie B. Se a questo aggiungiamo la prolificità al Granillo – 4 successi su 4 con 13 reti senza subirne – capiamo tutte le possibilità a disposizione dei reggini: ritmo e combattività, capacità di manovra ed aggressività. Gli uomini dello Stretto restano complessivamente il secondo miglior attacco. Punto debole nella gara odierna potrebbe esser la catena mancina, che perderebbe la sua collaudabilità con Gagliolo non in condizioni fisiche. Difensore che per rendimento è certamente tra i migliori di questo inizio stagione.
Carmine D’Argenio, Autore a Vivicentro
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