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Quarabag-Roma, Di Francesco: “Non sarà facile, Dzeko e Kolarov giocheranno”. Juan Jesus: “Il lavoro mi ha ripagato”

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ONFERENZA STAMPA DI FRANCESCO – Il mister, affiancato dal difensore Juan Jesus (che peraltro è l0’unico ad aver già affrontato il Quarabag il 2 ottobre 2014 con l’Inter), ha risposto alle domande dei cronisti accorsi nella sala stampa dell’Olimpico di Baku. Domani alle ore 18, infatti, si disputerà il secondo match della stagione in Champions per i giallorossi. Queste le parole del tecnico abruzzese e del calciatore brasiliano:

Per Juan Jesus: La difesa più alta che chiede Di Francesco sta dando buoini risultati. È stato un passaggio complicato a livello mentale?
“È perché siamo più corti, riprendiamo la palla subito, non prendiamo tanti contropiedi. Lavoriamo sulla palla e non c’è motivo di lavorare lontani l’uno dall’altro perché poi la squadra si allunga”.

Il turnover significa che non esistono gerarchie o ci sono in 5 o 6 ruoli?
“Ci sono giocatori che hanno più esperienza rispetto ad altri ma con tante partite ravvicinate c’è l’esigenza di far giocare tutti. Si danno troppe cose per scontate su questa partita, bisogna avere rispetto pert il Quarabag, per la sua storia, per il modo in cui sono arrivati sin qui. Vi assicuro che non sarà una partita facile”.

El Shaarawy ha avuto un’estate difficile… Se lo aspettava così pronto?
“No perché non è partito subito titolare, ha dovuto fare un percorso di crescita ma nell’ultimo periodo l’ho visto benen ed ho ritenuto opportuno rimetterlo in campo. Mi vedrete spesso cambiare gli esterni quindi ci sarà la possibilità di giocare per tutti. Lui é uno dei titolari, che interpreta al meglio questo tipo di gioco”.

Per Juan Jesus: domani ci saranno 70mila spettatori, tutta una nazione guarderà questa partita. Non c’è il rischio di sottovalutare gli avversari?
“Mai, noi guardiamo tutte le partite. Loro vengono da un risultato non positivo e vogliono dimostrare che è sbagliato. Dobbiamo essere pronti e dimpostrare che anche noi siamo qui per vincere, per dimostrare il nostro valore”.

Hai giocato contro squadre azere, come se le ricorda e cosa ne pensa?
“Facemmo gol subito nel primo tempo per poi chiuderla nel secondo ma il Quarabag è cresciuto moltissimo da allora. Sarà difficile, ci sono altri calciatori ora”.

Capello diceva che il nostro campionato è poco allenante per la Champions. Aveva ragione?
“Non condivido, perché anche negli altri campionati ci sono squadre che non riescono a competere con le grandi (al di là di qualche anno sporadico, come in quello in cui è stato il Leicester a comandare). Sicuramente noi dobbiamo alzare il ritmo ma non credo sia questo il motivo per cui facciamo difficoltà in Champions”.

Dzeko e Kolarov sono i calciatori che hanno giocato di più. Hai intenzione di fargli risparmiare qualcosa in vista di Milan-Roma?
“Abbiamo un livello tecnico superiore al Quarabag, ma bisogna essere determinati, cattivi, aver voglia di fare il risultato. Per cui tutti e due quelli che hai nominati giocheranno”.

Difficilmente nella storia recente del calcio romano c’è stata questa qualità nei centravanti: Immobile e Dzeko. Quale preferrisci? Cambierai 5 uomini di nuovo?
“C’è una logica, non cambio totalmente la squadra. Poi saranno 4, 5 o 6 cambi, questo non posso dirlo oggi. Uno può agire un po’ anche come seconda punta, gli piace attaccare gli spazi anche in profondità. Edin è un giocatore diverso: lavora di più dentro l’area, se sei in difficoltà puoi buttargli dentro una palla alta. Dipende da come giochi, Immobile può essere devastante ma io mi tengo Edin”.

Per Jesus:Questa stagione è partita in modo molto più positivo di quella scorsa. Hai avuto bisogno di un periodo di ambientamento oppure hai più fiducia da parte dell’allenatore?
“Dallo scorso novembre in poi ho giocato come so fare e oggi sto dimostrando il mio valore, al di là del mister. Il lavoro paga sempre. Ho sudato ed il lavoro che ho fatto oggi è stato pagato”.

Defrel ha fatto le prime 3 da titolare e le altre 3 in panchina. Si è forse convinto ad utilizzarlo solo come vice Dzeko?
“Dovevo rimediare, aveva giocato troppo…(ride ndr). Io i giocatori li devo vedere allenarsi, ma lui lo conosco meglio di tutti gli altri.Vivo di sensazioni, quando rimane fuori è perché scelgo altre situazioni ma potrebbe tranquillamente rigiocare da esterno a destra”.

Come sei riuscito a trasformare i fischi in applausi? Hai mai pensato di lasciare la Roma?
“Ho trascorso 6 stagioni all’Inter ed anche Milano è un ambiernte molto difficile. La gente prende le prestazioni: se ne giochi due bene e una male non sei capace. Oggi non ci sono pià critiche ma se domani succederà qualcosa io continuerò a lavorare, i fischi li lascio a loro”.

Diretta testuale di Claudia Demenicacopyright-vivicentro


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