A Gregoretti ancora calda è iniziato, alle 15, il Cdm sulla giustizia. Nuovo palcoscenico, vecchia commedia del “salvo intese”, ma tutto è a posto, dicono
Ciak, si gira. Questa notte girato: «Giustizia OK, ma “salvo intese”»
Con stucchevole e consolidata prassi, anche la riforma della giustizia è stata approvata, in nottata e dopo 9 ore di liti e discussioni, con la formula: «salvo intese». Insomma, il solito “tutto a posto e niente in ordine”
span style="color: #ff6600;">La riforma sulla giustizia è stata approvata, dicono. Poi aggiungono: «salvo intese» il che, se fosse cosa nuova farebbe ridere ma invece, essendo ormai diventata prassi ordinari, non può che indignare e preoccupare.
E che in pratica sia solo la solita buffonata ed il solito “facite ammuina” viene certificato dalle dichiarazioni degli attori in commedia.
Comincio con la Lega che, ostentando la solita faccia ….. pur segnalando che la riforma è stata approvata, dicono che «c’è distanza» il che è come se io telefonassi a mio nipote a Napoli dicendogli: eccomi qua, sono arrivato! Ma sono ancora a Brescia.
Questa una delle perle lanciata in triplo salto mortale dalla Lega:
«La Lega è per lo stato di diritto, per tempi certi per la giustizia. Servono manager nei tribunali che garantiscano il rispetto dei tempi, servono nuove regole sulle intercettazioni, la separazione delle carriere. la lega non vuole i cittadini ostaggio a vita della giustizia e non accetta riforme di facciata»
Ma poi aggiunge:
“Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della giustizia Alfonso Bonafede, ha approvato, salvo intese, un disegno di legge che introduce deleghe al Governo per l’efficienza del processo civile e del processo penale, per la riforma complessiva dell’ordinamento giudiziario e della disciplina su eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati nonché disposizioni sulla costituzione e il funzionamento del Consiglio superiore della magistratura e sulla flessibilità dell’organico di magistratura”.
“L’obiettivo complessivo dell’intervento normativo è quello di attuare una riforma del ‘Sistema Giustizia’ rendendolo più rapido, efficiente ed efficace anche e soprattutto attraverso il contenimento della durata dei processi, con l’obiettivo di giungere, a regime, alla conclusione degli stessi entro termini congrui e definiti”.
Così la Lega ma, trattandosi minimo di un DUO, di perle ce ne sono anche altre e quindi andiamo a vedere anche quelle dei pentastellati che riconducono lo scontro alla voglia di Salvini di prendersi la scena e da qui il clima pesante e la tensione che sale alle stelle con la “solita” rottura a un passo. Ma poi arriva il “salvo intese” della notte e quindi lo stop al “facite ammuina” ma un andiamo a dormire, domani è un altro giorno, e si vedrà.
Per i pentastellati parla Bonafede e spiega che è stato “un consiglio dei ministri-fiume alla fine del quale le forze politiche si sono trovate sulla parte della riforma che taglia i tempi del processo civile, sulla parte che riguarda il Csm e sull’interrompere ogni legame tra politica e magistratura e togliere la magistratura dalle derive del correntismo”.
Poi, en passant, come se nulla fosse, aggiunge:
“E’ mancato l’accordo sulla riduzione dei tempi del processo penale, che come sapete è urgentissimo. Oggi ho sentito su questo tanti no, da parte mia c’è stata assoluta disponibilità ad affrontare eventuali proposte di modifica. Nonostante questo non si è arrivati ad un accordo sulla riforma del processo penale”. Quindi “ci siamo aggiornati al prossimo consiglio dei ministri, mi auguro che nei prossimi giorni ci sia la possibilità di avere incontri risolutivi anche su quest’ultima parte”.
Così Bonafede che, con questa formula, evita lo strappo plateale. Ma sulla riforma della giustizia resta e grava l’enorme incognita della riforma sullo stop alla prescrizione che, stando alla legge “Spazzacorrotti”, entrerà in vigore il primo gennaio.
MA ASCOLTIAMO LE SUE PAROLE in una delle sue dichiarazioni, o leggiamone il trascritto:
“Oggi non siamo arrivati a trovare una quadra su un settore importante permesso che ci sono altri due settori importanti, riforme del processo civile, Consiglio Superiore magistratura, su cui invece le due forze politiche si sono trovate. Poi chiaramente stiamo parlando un disegno di legge delega che poi verrà sottoposto al vaglio del Parlamento….
Questo lo voglio dire, a beneficio soprattutto di tutte le persone che ci hanno lavorato e dei tavoli che sono stati creati: è da mesi che si stava lavorando alla riforma del processo penale, ed è da mesi che ogni volta che sono arrivate proposte che io condividevo, da parte della Lega, senza alcun problema, perché stiamo parlando della carne viva dei diritti dei cittadini, senza alcun problema Io li ho ricevuti e li ho recepiti.
Ripeto, si deve parlare di proposte e di contro proposte senza problemi ma, dire no e basta… Poi sapete che c’è il tema della della prescrizione e non vorrei che ci fosse il tema della prescrizione come nodo che non viene portato al tavolo. Noi ci siamo impegnati a fare una riforma che taglia i tempi del processo entro dicembre e stiamo lavorando per questo.
Ma ripeto, io non posso immaginare che questo governo che ha fatto cose importantissime, decida a un certo punto di bloccare, per questo tipo di giochetti, una riforma che i cittadini pretendono e che è la riforma che taglia tempi del processo”
E questo è anche sull’altra sponda di quello che non ha più nemmeno la parvenza di essere sì un torrentello, ma almeno con acque fresche e limpide. Ormai è sempre più chiaro ed evidente che trattasi unicamente di perdita dalla fogna dei palazzi di quella che una volta era la sede della Politica, ma che oggi è solo palcoscenico per Caporali e Burbette, tutti con velleità da Prime Donne sempre in cerca di nuovo teatro e palcoscenico sul quale esibirsi per cui, ancora a “cadavere ancora caldo”, ecco che per la compagnia del Caporale è già all’orizzonte un nuovo, vecchio, copione: la difesa del sacro suolo della patria. Rifacimento e riadattamento di testo ormai storico.
All’orizzonte, infatti, già appare la Sea Arms e quindi già sono partiti i depliant che pubblicizzano la nuova messa in scena:
venghino, venghino siore e siori. Venghino a vedere le meraviglie del prode Caporale che, tutto solo, combatte contro orde di semimorti, nonché schiere di donne e bambini, che vorrebbero invaderci e magari poi rubare la moto d’acqua ai nostri figli! (e qui chiedo aiuto al Grande Eduardo: da ascoltare)
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