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Pompei, in arrivo la mostra delle opere della biennale “doutdo”

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La mostra si terrà il prossimo 15 giugno presso gli Scavi di Pompei

Il prossimo 14 giugno alle ore 18 sarà inaugurata la mostra delle opere della biennale “doutdo” che si terrà presso gli Scavi di Pompei. La mostra porterà il nome di “La morale dei singoli”. Ad intervenire ci saranno: Massimo Osanna(Promotore della mostra “La morale dei singoli”), Vera Negri Zamagni (Presidente Associazione Amici della Fondazione Hospice MT. Chiantore Seràgnoli), Andrea Viliani (MADRE – Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina), Mario Cucinella (Mario Cucinella Architects), Gianluca Riccio (Docente di Storia dell’Arte Contemporanea), Sebastiano Maffettone (Docente Filosofia Politica).

Ecco il comunicato ufficiale:
““La morale dei singoli”, tema della quarta edizione di doutdo (2018-2019), è la definizione che del progetto stesso fu data nel 2016 da Alessandro Mendini, mentore di questa edizione insieme a Philip Rylands. Il tema scelto pone l’accento sulla “rivoluzione” etica che può essere innescata dalla responsabilità individuale e dalle azioni di ognuno di noi, dando prova del potere che il singolo ha quando si mette in connessione con gli altri, generando una sensibilità collettiva responsabile nei confronti della propria comunità.
La morale dei singoli: il concetto di dono
Doutdo è un progetto biennale avviato nel 2012 e promosso dall’Associazione Amici della Fondazione Hospice MT. Chiantore Seràgnoli, con lo scopo di sostenere la Fondazione Hospice a Bologna: un “dare per dare” che si oppone, o quanto meno si discosta da un utilitaristico o egoistico “dare per ricevere”. Una restituzione di senso e valore, quella operata da doutdo, che non ricerca o pretende nulla in cambio. 

Questa edizione di doutdo si predispone quindi a divenire un manifesto che riflette su modelli di gestione che, connettendo responsabilità e sensibilità, etica ed estetica, dimensione sociale e individuale, si propone obiettivi condivisi, nel loro seppur minimo afflato rivoluzionario (o dadaista?). E del resto già l’artista tedesco Joseph Beuys – evocando gli sguardi e i passi del Quarto stato (1901) di Giovanni Pellizza da Volpedo – aveva affermato, a Napoli, nel 1971, che “la rivoluzione siamo noi”. Si tratta di riappropriarsi di quegli sguardi e di riprendere quei passi…
Per questo nell’allestimento di doutdo sono riunite opere – in molti casi prodotte appositamente da doutdo – fra loro difformi, in quanto risultato della spontanea donazione di un artista, opere autonome, ognuna a modo suo, ma testimonianza, nel loro insieme, della morale di quei singoli artisti che costituiscono la comunità in esplorazione e in cammino di doutdo.
La morale dei singoli: perché Pompei
Le opere di arte contemporanea della collezione di doutdo sono accolte in una location unica al mondo, gli Scavi di Pompei, simbolo di una civiltà antica ma anche di un dramma ancora attuale. Il tema a cui sono ispirate le opere rappresenta un’importante riflessione sulle azioni umane e la responsabilità di ciascuno di noi. Massimo Osanna, promotore della mostra durante il suo primo mandato come Direttore Generale del Parco Archeologico di Pompei, commenta così la scelta di ospitare l’evento: “Ritengo che Pompei sia un luogo di ogni tempo, entrato nell’immaginario collettivo non solo in quanto testimonianza unica di una civiltà del passato, ma anche in quanto esempio estremo della fragilità di noi esseri umani e della assoluta impossibilità di aver il controllo sulla natura o sul divino. Questa riflessione che non ha lasciato mai nessuno indifferente – archeologi, artisti, letterati, pittori – oggi continua a vivere e a trasmettere l’importanza del mantenere vivo il passato come monito per il presente. Doutdo, con le 36 opere di artisti italiani e internazionali mette insieme, appunto, la “morale” di singoli soggetti che esprimono un pensiero comune. Ovvero che l’azione di ciascuno di noi, messa in connessione con l’altro, ha un potere grande ed è capace di produrre cambiamenti. Ospitare la mostra a Pompei, grande cassa di risonanza di qualsiasi evento, nonché simbolo per eccellenza di un luogo dove la responsabilità di ciascuno contribuisce alla salvaguardia di questo patrimonio inestimabile, rappresenta un’opportunità verso la presa di coscienza delle nostre azioni e delle conseguenze sulla collettività.”
“E per la prima volta, forse, nell’antica città prima greca, poi cumana, sannita e infine romana… verrà quindi pronunciata, nel 2019, una frase latina ma priva di alcun senso apparente… non do ut des… ma do ut do… Incipit di un nuovo racconto pompeiano composto fra parole e immagini, fra sparizione e riapparizione, fra rovine e scoperte, fra oggetti culturali e materie naturali, fra arti umanistiche e scienze dure. Fra molti singoli e una sola comunità”. –  Andrea Viliani.
Il progetto, a cura di Andrea Viliani, Direttore del MADRE – Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina, si inserisce in un contesto unico: Pompei. Simbolo di distruzione e di rinascita, il sito archeologico di Pompei racchiude in sé il concetto di cantiere in continua trasformazione, fra rovine e nuove scoperte, fra materia naturale e oggetti culturali antichi ma anche contemporanei che raccontano i valori e la storia di una comunità.
La progettazione dell’allestimento tecnico è stata affidata allo studio internazionale Mario Cucinella Architects: “Ho accettato con grande felicità l’invito di Alessandra Fini-Zarri nel dare un contributo a questo atto di generosità che vede coinvolti artisti importanti e tutta la struttura della Fondazione Seràgnoli – racconta l’architetto Mario Cucinella -. Pompei è un luogo di straordinaria importanza, unico, e rappresenta oggi più che mai un’enorme sfida sia per la conservazione che per la valorizzazione del patrimonio archeologico. Dar vita ad una mostra d’arte contemporanea è un messaggio di continuità con lo spirito dell’arte che ha attraversato imperturbato i secoli della nostra vita. La mostra nella sua pragmatica semplicità ha voluto valorizzare il ritmo che il curatore, Andrea Viliani, ha dato a questa sequenza di opere d’arte di grande bellezza, donate da grandi artisti. Un tocco di colore, quello del rosso pompeiano, che si fonde con il ritmo delle pareti bianche, dà origine ad un percorso lineare che si affaccia sul giardino della Palestra Grande. Due oasi accoglieranno i visitatori che potranno godersi una pausa ammirando le opere esposte”.
Le 36 opere donate da artisti italiani e internazionali della collezione doutdo 2019 saranno esposte nelle sale del Portico Nord della Palestra Grande del sito archeologico di Pompei, ubicate davanti all’Anfiteatro.
La morale dei singoli: la comunità di doutdo
Questa edizione di doutdo riunisce in un’unica grande comunità soggetti diversi: dai mentori Alessandro Mendini (in memoriam) e Philip Rylands, al Comitato Artistico e Scientifico del progetto, dagli artisti alle imprese sino alle molte istituzioni che hanno sposato la filosofia della biennale.

Sono 33 gli artisti che hanno donato la propria opera con un importante atto di condivisione e i cui lavori saranno presenti in mostra: Meris Angioletti, Elisabetta Benassi, Eduardo Cardozo, Loris Cecchini, Fabrizio Cotognini, Cuoghi Corsello, Dado, Alberto Di Fabio, Roberto Fassone, Flavio Favelli, Giovanni Gastel, Mimmo Jodice, Julia Krahn, Andrew Leslie, Alessandro Mendini, Fulvia Mendini, Marzia Migliora, Nino Migliori, Maurizio Nannucci, Moataz Nasr, Katja Noppes, Giovanni Ozzola, Simone Pellegrini, Gianni Pettena, Thomas Ruff, Pietro Ruffo, Sissi, Alessandra Spranzi, Alberto Tadiello, Joe Tilson, Patrick Tuttofuoco, Carlo Valsecchi, Nanda Vigo.
Ma è anche grazie alla disponibilità di molte imprese che doutdo concretizza un progetto charity di grande valenza culturale dedicato al mondo dell’arte, finalizzato a sostenere le attività di ricerca e assistenza della Fondazione Hospice MT. Chiantore Seràgnoli. Alcune importanti realtà dei settori lapideo, complemento d’arredo, ceramico, della componentistica meccanica e della stampa digitale hanno offerto agli artisti i materiali necessari alla creazione delle loro opere, fornendo supporto e sostenendo l’attività della biennale con un generoso atto di donazione. Il connubio arte-impresa ha così prodotto risultati di assoluto rilievo. Tra gli esempi possono essere citate le collaborazioni tra Fabrizio Cotognini con Plexibologna e Ricci Marmi; Loris Cecchini con Gilli srl; Cuoghi Corsello con Pimar; Roberto Fassone con MBM Biliardi; Julia Krahn con Quadricroma; Fulvia Mendini, Giovanni Ozzola e Nanda Vigo con Casone Group; Marzia Migliora con Ricci Marmi e Metalcarp; Pietro Ruffo con Ceramica Gatti; Patrick Tuttofuoco con Glneon.
Molti ancora sono i partner di questa biennale che grazie al loro supporto, contribuiscono alla realizzazione di questa “comunità”. Per l’elenco completo si veda la Scheda Partner allegata.
La mostra è promossa da doutdo, in collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei e con il sostegno di Art Defender, leader del mercato della conservazione e della gestione dei beni d’arte e di pregio. L’azienda, ormai da diverse edizioni, partecipa alla realizzazione delle iniziative legate alla raccolta fondi per la Fondazione, supportandone la mission e i progetti e mettendo a disposizione le proprie professionalità, specializzate nel settore dell’arte e della cultura”.

 

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