Pompei, droni e laser per studiare quartieri inesplorati: i dettagli
Pompei, gli scavi questa volta sono hitech. Gli archeologi armati di droni, laser e realtà virtuale intendono riportare alla luce un intero quartiere a nord della città, rimasto inesplorato dall’eruzione del 79. Il direttore generale Osanna, ha dichiarato all’Ansa. «Prevediamo grandi scoperte»; il direttore alle 18 sarà al Politecnico di Milano per parlare del futuro delle scienze dei beni culturali nell’ambito del ciclo di incontri “Arte e scienza”.
Osanna continua, “I lavori sono cominciati per un’esigenza di consolidamento del fronte di scavo e hanno già permesso di rimuovere gli strati post antichi, arrivando ai resti piroclastici dell’eruzione del 79 che inglobano le strutture crollate. Lo scavo sarà condotto in modo stratigrafico e per la prima volta si avvarrà di tecniche per il rilievo come droni e laser scanner, che permetteranno di ricostruire i volumi in 3D. Troveremo probabilmente i crolli dei secondi piani degli edifici, dunque sarà importante documentare tutto lo scavo con telecamere continue, in modo da fare il restauro in modo filologico». La palla passerà poi al laboratorio di ricerche applicate, per lo studio di pollini e piante e la datazione dei reperti organici.”
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