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Castellammare di Stabia

Polcino, le dichiarazioni nel corso della presentazione di Pochesci

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Filippo Polcino, amministratore unico e direttore generale della Juve Stabia, è intervenuto nel corso della conferenza stampa di presentazione di mister Pochesci.

Le dichiarazioni di Filippo Polcino sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.

Apre la conferenza stampa della presentazione di mister Sandro Pochesci, l’amministratore unico e direttore generale stabiese, Filippo Polcino, che nel presentare e salutare il nuovo mister, ci tiene a precisare il suo pensiero sul malcontento generale in città e tra i tifosi riferito all’attuale proprietà, anche e soprattutto sull’operato della stessa sul mercato di gennaio.

“Sento in giro ma soprattutto, essendo poco social, mi riferiscono di un grosso malcontento sui social riguardo alla società, partendo dall’augurio al mister per ciò che andrà a fare nel suo operato, ci tengo a precisare un po’ di cose.

Senza nasconderci dietro un dito, si sente vociferare che Castellammare non è contenta dell’operato di questa società. 

Senza alzare polveroni ma con schiettezza e sincerità, pur avendo avuto dei ritardi su alcune cose, vedi apertura della store, che poi abbiamo riaperto, però su quest’anno, dove ad inizio anno avevamo detto di voler fare un anno di assestamento dove noi dovevamo godere di una salvezza tranquilla, e ad oggi, togliendo il Catanzaro, unica in Europa a non aver mai perso, forse e dico forse, vista la posizione di classifica nella quale siamo alla 24° giornata, mi permetto di difendere l’operato di tutti, presidenti in primis, perché non ci aspettavamo di certo di essere li.

Lo ripeto, ma senza voler tirare fuori di nuovo la storia del concordato, abbiamo detto che quello era un orgoglio ma anche un punto di partenza, non è che sono spariti tutti i debiti. Non abbiamo detto che erano spariti i debiti ma solo che abbiamo iniziato un percorso che ci porterà pian piano a risanarli.

E’ stato un punto di partenza nel risanamento. Io insieme alla proprietà stiamo continuando a mettere a posto i conti con un piano ben specifico e quindi dobbiamo da una parte guardare alle casse della società, a cui aggiungo che è finito il covid e tutte le deroghe che c’erano state.

In questi giorni non so quante società hanno richiesto al consiglio federale di posticipare alcune verifiche perché alcune società non ce la facevano. Il calcio Italiano è in difficoltà proseguendo nel nostro risanamento, poi senza sollevare vespai o polemiche, i Langella hanno sempre detto che se c’è qualcuno in grado di darci una mano per accellerare il processo di risanamento, ma che facessero un offerta anche per farlo.

Io la mattina davanti alla porta non trovo la fila di persone che vogliono darci una mano, anzi, addirittura ne trovo alcune, proprio del posto, che ci stanno mettendo di più in difficoltà per poter risanare la società.

Mi fermo qui, parlo poco ma se dovesse essere necessario, sono pronto anche ad organizzare una conferenza stampa periodica, se servisse. Sono in ritardo con il mio programma, me ne scuso, siamo stati ultra indaffarati, ma poi ci sarà tempo e modo di fare tutto”.

Poi il passaggio sul mercato in risposta alle domande dei giornalisti presenti: “Sul mercato? Sicuramente si può far sempre di più. Con il direttore Di Bari e la proprietà ci siamo confrontati, il mister ha fatto il nome di Mendes (16 presenze, 474 minuti, 1 goal e 1 assist in serie B con l’Ascoli, ex Sporting Lisbona e Rio Ave, in serie A portoghese), il budget sul mercato la proprietà lo aveva messo, proprio questo atleta non è voluto venire. 

Non andava preso un giocatore tanto per prenderlo, ci abbiamo provato, e purtroppo alcune cose che sembravano definite, chiuse, non sono andate in porto per altro tipo di scelte degli stessi atleti (si era parlato anche di Melchiorri, che poi ha preferito restare vicino casa accettando l’Ancona, oltre a Montini poi accasatosi a Cerignola, ndr).

Noi non ci nascondiamo, non ci siamo riusciti, il mercato di gennaio non è semplice, con sincerità non siamo riusciti a portare uno o più atleti di serie superiore o comunque di categoria. Su Santos dico che non è stata una scelta nostra ma del giocatore, che ha rifiutato tutte le società di mezza Italia che ci hanno contattato. Per ciò che non siamo riusciti a fare io e Beppe (guardando Di Bari) ci prendiamo le nostre responsabilità, si poteva fare di più ma non ci siamo riusciti ora”.

Ma su operazioni come l’acquisto di Patrick Moreschini (appena 27 minuti giocati in serie C in carriera) che assomiglia tanto all’operazione fatta con Fioravanti?

“I presidenti non sono stati presenti solo per impegni personali e per ciò che c’è stato in questi giorni complicati dopo le dimissioni del mister.

Su questo tipo di operazioni, penso che ad oggi potevamo lavorare anche meglio ma gli sforzi fatti, io sono qui da gennaio dell’anno scorso, ed ho visto quante passione hanno i fratelli Langella per la Juve Stabia, come dice Ghirelli che i presidenti, oggi, in serie C sono degli eroi, e soffrono anche quando non prendono dei calciatori che volevano, ci sono giocatori nella nostra rosa che sono stati anche richiesti, ora bisogna pensare che anche le scommesse sui giovani possono essere vinte. 

Come quella su Barosi. Moreschini l’ho avuto a Foggia, ha avuto dei problemi fisici, degli infortuni. Quel reparto è blindato, abbiamo tra i migliori centrocampisti della serie C. Penso che una scommessa possa esserci per valutarlo, tutto qua. Non è detto che si investa su lui o altri ma verranno provati, non c’è altro dietro queste scelte”.

Polcino sulle dimissioni di Colucci.

“Quando si cambia un tecnico, oltretutto nel corso della stagione, è sempre una sconfitta, come succede con un giocatore, perché significa che non si è fatta la scelta giusta o non ci si è sposati nel modo giusto. Le colpe sono sempre 50 e 50, penso che basta dire che Colucci sa ed io so, e questo mi basta, inoltre penso che le cose che succedono nello spogliatoio li rimangono.

Mentre su Matino contabilmente dico che il Potenza ci aveva chiesto il giocatore in prestito nella valutazione di Colucci ad agosto non era congeniale al suo gioco. Il Potenza lo ha riscattato da noi, già in questa sessione di mercato, anticipandosi di sei mesi, visto che avevano già una trattativa avviata con il Bari di cui ci hanno avvisato e non abbiamo avuto problemi di farlo, questo ha portato un ingresso monetario per noi.

Chiudo dicendo che abbiamo lavorato alacremente per fare degli acquisti, per poter acquistare abbiamo dovuto far abbassare l’indice di liquidità, altrimenti non avremmo potuto operare sul mercato, questo è stata un ulteriore difficoltà, ma sono andati via oltre a Santos e Tonucci solo calciatori fuori lista o qualcuno che non giocava.

Inoltre qualcuno ci ha chiesto giocatori importanti, mettendo soldi veri sul tavolo, e noi non abbiamo ceduto, per non depotenziare, nonostante dei soldi veri che avevano messo sul tavolo. Se questo è avvenuto e se di domenica in domenica vengono degli operatori di mercato a chiederci giocatori, significa che Di Bari ha lavorato bene”.


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