Piazza Affari tenta il rimbalzo ma lo spread Btp/Bund sale a 150 punti

I mercati asiatici soffrono e il Nikkei crolla a -5,40%, soffrono tutti i titoli bancari...

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I mercati asiatici soffrono e il Nikkei crolla a -5,40%, soffrono tutti i titoli bancari

Avvio di seduta positivo per la Borsa di Milano. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib segna un rialzo dello 0,56% a 16.535 punti. In luce Bper (+1,46%) e Bpm (+1,92%), scivola Ferrari (-1,89%) mentre non fa prezzo Fca (-0,93% teorico). In territorio positivo anche le altre Borse europee ma con progressi modesti.

Spread apre ancora in rialzo – Lo spread tra Btp e Bund apre ancora in rialzo superando i 150 punti (154,2) portandosi sui livelli dell’estate 2015 con un rendimento all’1,74%. Il differenziale tra i Bonos spagnoli e il decennale tedesco si porta oltre 160 punti (161) con un tasso all’1,8%. Ieri lo spread aveva chiuso a 146 punti dopo un’apertura a 123.

Tokyo crolla a -5,40% –  Mercati asiatici in caduta sulla scia dei nuovi timori sull’andamento dell’economia globale che provocano un’ondata di vendite dei titoli bancari. L’indice giapponese Nikkei chiude a -5,40% a 16.085 punti. Sono in discesa le Borse anche nelle Filippine, in Indonesia, Thailandia e Nuova Zelanda. Le Borse cinesi sono chiuse per la festa del nuovo anno lunare. 

Wall Street: chiude in rosso ma in recupero
 – Alla fine in un tentativo di rally da parte dei titoli energetici, Wall Street è riuscita a recuperare un po’ di terreno, pur terminando la seduta in rosso dopo una giornata di forti cali. Il Dow Jones – che nel corso della seduta era arrivato a perdere fino a 401 punti – ha chiuso in ribasso di 177,92 punti, a -1,10% a quota 16027,05. Questo dopo una giornata molto difficile per Wall Street, una delle peggiori dal crollo di gennaio, a causa di tre motivi fondamentali: da un parte hanno pesato i timori sull’economia globale.

Un altro elemento che ha pesato sul cattivo andamento di Wall Street è stato il petrolio, che ieri ha chiuso in forte calo, a -3,9%, la performance peggiore dallo scorso 21 gennaio. Il terzo elemento di instabilità sono le attese del mercato per la testimonianza del numero uno della Fed Janet Yellen davanti al Congresso prevista per mercoledì e giovedì. Ma soprattutto si valuta anche la possibilità che la banca centrale americana alzi i tassi di interesse, dopo la storica decisione di dicembre.

tgcom24

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