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Castellammare di Stabia

Pescara – Juve Stabia: Quando il coraggio esce dai piedi e dalla testa

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a Juve Stabia scende in campo  allo Stadio Adriatico contro il Pescara con un 4-3-3 ricco di tante novità in campo ben amalgamate al punto da credere di poter davvero riuscire a mantenere in controllo tutta la partita.

Mister Pochesci schiera le Vespe dando ampio spazio alla difesa a quattro.

Un primo tempo tecnico e tattico che vede la Juve Stabia proporre le azioni più pericolose. Buono il possesso palla e le azioni proposte.

Tutto sembra a favore dei gialloblù.

Eppure al 42° Lescano segna il primo goal su errore di Maggioni, non l’unico del match.

Lo sbaglio individuale, come spesso accade, determina così la prima rete.

Goal subito ancora più duro, ancora più forte, dopo il fischio del secondo tempo, al ventesimo secondo, con il raddoppio dei delfini con Vimercati completamente fermo e Russo spiazzato.

Per la Juve Stabia a cui eravamo abituati, i due goal subiti in quel modo, avrebbero determinato una sconfitta certa senza alcuna reazione.

Ed invece qualcosa cambia: scatta la reazione, determinata, voluta, sentita.

Il cuore inizia a battere, l’orologio pure.

E’ tempo di cambi: Entrano Silipo e Zigoni. E’ ora di combattere! Perdere può accadere, ma non senza cuore. Non senza averci provato, creduto, sudato e combattuto.

E allora? “Tutta ‘nata storia ca se po’ cagnà si te ‘ncazze è tragica e nisciuno ce vo’ penzà e pè me resta cielo ‘e notte cu’ ‘nu filo mmano s’aspettava ‘o sole e pè me resta solo addore terra c’ammesca ‘a vita e se ne va “, come cantava Pino Daniele e come i calciatori gialloblù sono stati in grado di farci vedere allo Stadio Adriatico.

Pescara – Juve stabia: il pareggio che dona dignità

Un pareggio importante, atto a riportare fiducia ed autostima. Perché oltre tutto, la cosa che fa più male, o bene, è la certezza che qualsiasi cosa accada, la Juve Stabia avrà sempre il suo pubblico, il suo seguito, la sua Curva.

Per lei si manda a puttane l’orgoglio, le convinzioni, le distanze e pure le delusioni.

Gli undici in campo, tutti, anche quelli dei cambi, hanno giocato seguendo l’istinto dei guerrieri che vogliono riemergere dalle critiche, dalle etichette e pure dalle chiacchiere.

All’apparenza è la scelta più coraggiosa, visto che ci si affida alla pancia. In realtà la scelta istintiva è molto più strutturata di quanto possa apparire perché l’ intuito codifica le esperienze passate in pattern definiti: in un certo senso, “ragiona”.

Quando ci si affida all’intuito, al coraggio, senza esserne consapevoli ci si sta rivolgendo alla nostra natura più saggia.

Il problema è distinguere l’intuito dalla paura di sbagliare, dal capriccio del momento o da altri travestimenti che la mente mette in atto per depistarci. E contro il Pescara, le Vespe hanno abbandonato qualsiasi remora per dimostrare a tutti, allenatore, società, tifosi, giornalisti e forse anche a loro stessi, che possono e sanno fare calcio!

Come diceva Marcelo Bielsa, allenatore di calcio ed ex calciatore argentino: “Ragazzi, so che è difficile accettare l’ingiustizia, ma ascoltate ciò che vi dirò: ingoiate il veleno, dovete essere forti. So che adesso non c’è parola che possa rasserenarvi, ma se giocherete come oggi otterrete ciò che meritate“; ci si augura di vedere sempre la Juve Stabia carica di dignità ed orgoglio. Perché, alla fine, non conta dove arrivi, ma cosa hai provato e cosa hai dato durante il viaggio.

Che sia il viaggio verso la salvezza più coraggioso di ogni tempo!


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