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Perquisizioni e arresti a Brescia, Milano e Pavia: frodi informatiche

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Perquisizioni e arresti a Brescia, Milano e Pavia: associazione per delinquere finalizzata alla commissione di numerose frodi informatiche.

Perquisizioni e arresti a Brescia, Milano e Pavia: frodi informatiche

ICarabinieri

del Comando Provinciale di Brescia, sin dalle prime ore del mattino di oggi, hanno dato esecuzione in questa Provincia ed in quelle di Milano e Pavia, ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Brescia, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 9 persone, indagate a vario titolo per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti informatici, contro il patrimonio e la fede pubblica.

Il provvedimento scaturisce dall’attività d’indagine – convenzionalmente denominata “S.r.l.” – condotta dalla Sezione Operativa della Compagnia di Brescia che, grazie all’impiego di metodi d’indagine tradizionali corroborati da attività tecniche di intercettazione telefonica/ambientale/GPS, avviate nel gennaio 2019 e terminate nel giugno 2020, ha consentito di disarticolare un’organizzazione dedita all’acquisto fraudolento di beni online, in quanto effettuato mediante l’utilizzo di carte di credito clonate, al successivo incasso dei proventi derivanti dalla vendita dei beni presso esercizi compiacenti ed all’autoriciclaggio delle somme, anche mediante la creazione “ad hoc” di società, in Italia ed all’estero. Le attività infatti hanno preso il via proprio a seguito di una classica truffa online per l’acquisto di uno smartphone, utilizzando i dati di una carta di credito carpiti illegalmente, mediante la tecnica del “phishing”. Rintracciata la spedizione, i militari sono intervenuti alla consegna del plico, fermando un primo soggetto, poi indagato, nell’atto di ricevere un ingente quantitativo di telefoni cellulari di alta fascia, tra i quali quello monitorato, poi risultati tutti acquistati con la medesima tecnica fraudolenta. Una lunga serie di accertamenti, sevizi di osservazione ed indagini documentali consentivano di accertare l’esistenza di una prima società “S.r.l.”, costituita ad hoc per ricevere quella consegna. Da qui prende il nome l’intera indagine, proseguita poi in maniera approfondita e certosina dai militari dell’Arma.

Le articolate attività, coordinate dalla Procura della Repubblica di Brescia, hanno permesso inoltre di:

  • accertare che i membri dell’organizzazione hanno acquistato numerosi beni, tra cui smartphone ed altri prodotti di elettronica, per quasi 1 milione di euro;
  • identificare oltre 200 vittime dei reati e recuperare numerosi beni acquistati fraudolentemente, per un valore complessivo di oltre 200.000 euro.
  • individuare 5 società S.r.l. costituite appositamente per riciclare i proventi illeciti.

Le investigazioni si sono rivelate inoltre particolarmente complesse e talvolta difficoltose anche a causa delle accortezze costantemente adottate dai sodali, sempre vigili tra l’altro nel cogliere ogni opportunità di guadagno, anche in altri “settori”. È quanto accaduto, ad esempio, allorquando i componenti dell’associazione si sono adoperati per individuare e reclutare dei prestanome quali “falsi datori di lavoro” e fornire per il loro tramite – a circa 20 extracomunitari irregolari sul territorio nazionale, mediante false attestazioni – i documenti necessari ad ottenere un permesso di soggiorno per motivi di lavoro. Il tutto dietro pagamento di somme variabili, di volta in volta, tra i 3.000,00 e i 5.000,00 euro.

Ma non è tutto, nell’ambito delle attività è emerso che, seppure abituati ad un tenore di vita piuttosto elevato, due dei membri dell’organizzazione sono riusciti a produrre false attestazioni ed ottenere così indebitamente la concessione, già dall’estate 2020, del reddito di cittadinanza. Dovranno rispondere del reato di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.

Nel corso delle operazioni odierne i militari rinvenivano e sequestravano ulteriore materiale nello specifico: 20.000 euro in contanti, 100 tessere (poste pay, carte prepagate e carte di credito/debito), 60 telefoni cellulari,5 orologi di pregio, 20 tablet, 11 computer, 37 televisori da 50”, 1 autovettura marca Mercedes GLA e altra merce di provenienza illecita.

L’importanza dei risultati raggiunti, infine, è stata resa possibile anche grazie al prezioso contributo fornito da parte di oltre 200 vittime, che, dimostrando piena fiducia nei confronti delle Istituzioni, hanno tempestivamente denunciato i reati subiti fornendo elementi particolarmente utili per la loro attribuzione alla consorteria criminale in argomento.

Perquisizioni e arresti a Brescia, di Milano e Pavia: frodi informatiche – – Da comando di Brescia a Redazione Lombardia / Cristina Adriana Botis

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