Irregolarità e parzialità al comune di Vittoria (Rg): denunciati dalla GdF un ex dirigente ed un ex dipendente per abuso d’ufficio.
Prendendo le mosse dai risultati della Relazione prodotta dalla Commissione di Indagine Prefettizia, che ha portato nel luglio 2018 allo scioglimento del Consiglio comunale di Vittoria (17 Luglio 2019 “Confermato lo scioglimento per mafia del Comune di Vittoria”) i finanzieri del Comando Provinciale di Ragusa hanno accertato l’esistenza di un protratto modus operandi illecito nella gestione dei voucher per lavoro occasionale acquistati tra il 2010 ed il 2017 dal Comune di Vittoria.
All’esito delle indagini, condotte dai militari della Compagnia di Vittoria sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Ragusa, sono stati denunciati per abuso d’ufficio l’ex Dirigente del Settore Affari del Personale ed un ex dipendente dell’ufficio di staff del sindaco entrambi in servizio presso il Comune in quegli anni, con un danno in capo all’Ente pari a circa 114.000,00 euro.
Più in dettaglio, le investigazioni eseguite dalle Fiamme Gialle ipparine hanno riguardato tutta la documentazione di acquisto e gestione dei voucher, con particolare riferimento alla modalità di individuazione dei lavoratori incaricati, i lavori affidati e la periodicità di impiego. Gli accertamenti esperiti hanno fatto emergere come all’interno del Comune fossero attuate procedure di assegnazione di tali incarichi in totale spregio dei principi di imparzialità e di buona amministrazione.
Le irregolarità individuate riguardano la stesura delle graduatorie di merito per la chiamata all’impiego degli operai, la gestione stessa del bando di concorso e la carenza di legittimità ad assegnare gli incarichi.
Infatti, l’attenta analisi della documentazione sequestrata ha permesso ai finanzieri di accertare che: i voucher hanno trovato un massiccio utilizzo negli anni in cui il Comune di Vittoria è stato interessato dalle elezioni amministrative, anno 2011 e anno 2016; i lavoratori beneficiari dei voucher non risultavano essere stati sottoposti ad alcuna valutazione della loro idoneità allo svolgimento degli incarichi da assegnare, come invece era previsto nel bando emanato dall’Ente, da parte del Dirigente degli Affari del Personale e/o del Funzionario delegato; agli atti del Comune non vi era traccia delle preliminari richieste di impiego che avrebbero dovuto formulare le varie Direzioni, ed Uffici comunali interessate quale atto propedeutico alla assegnazione dell’incarico retribuito dal voucher; a fronte di 344 lavoratori ammessi al bando, nel periodo dal 2010 al 2017, sono state retribuite con i voucher solamente 57 persone (molte delle quali con un impiego reiterato negli anni). Particolare rilievo assume la circostanza che ben 17 soggetti di questo ristretto gruppo sono stati impiegati pur non avendo presentato alcuna istanza per essere ammessi al lavoro occasionale e 3 erano stati precedentemente esclusi, poiché non in possesso dei requisiti previsti dal bando.
Tra gli altri aspetti oggetto di contestazione risulta la circostanza che il Dirigente indagato, a partire dall’aprile 2013, abbia illegittimamente delegato il dipendente dell’ufficio staff del sindaco, inquadrato con un rapporto a tempo determinato, alla totale gestione dei voucher.
Tale funzione squisitamente amministrativa non avrebbe potuto essere affidata al predetto soggetto, al quale competevano solo funzioni di supporto alle dirette dipendenze dell’organo politico.
È stato, infine, accertato che subito dopo la conclusione delle elezioni amministrative del giugno 2016, sono stati emanati dei mandati di pagamento nominativi nei confronti di soggetti dello Staff del Sindaco al fine di procedere al successivo acquisto di voucher per un importo complessivo di circa 7.000 euro.
Tali somme, sono state utilizzate dal dipendente denunciato per l’acquisto illegittimo di voucher telematici, incassati successivamente da sei soggetti senza che sia stato possibile risalire all’incarico e/o alla prestazione lavorativa svolta. Due di tali soggetti, sono risultati avere stretti rapporti di parentela con persone ritenute affiliate alla criminalità organizzata.
A
l termine dell’attività investigativa svolta, che rappresenta un esempio dei servizi che il Corpo svolge per la verifica del corretto utilizzo delle risorse pubbliche, i due responsabili individuati sono stati segnalati all’A.G. delegante per violazione dell’art. 323 c.p. (abuso d’ufficio).
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