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Castellammare di Stabia

Palermo e GRILLINI

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alermo , via Principe di Belmomte. Ristoranre da Gigi Mangia. Venerdì 3 Novembre verso la mezzanotte. Si è appena conclusa la travagliata campagna elettorale per le regionali siciliane. Le truppe grilline da mesi girano in lungo ed in largo l’isola. Hanno appena finito il loro comizio in Piazza Teatro Massimo e adesso vengono a mangiare in questo rinomato ristorante della Palermo che conta. Perchè anche loro ormai sono persone che contano! Infatti  hanno prenotato una tavolata per ben venti persone.
Il gruppo arriva alla spicciolata. Qualcuno va in bagno per lavarsi educatamente le mani.
Qualche altro di loro si ferma in sala e scorge in un tavolo appartato tre giornalisti che stanno cominciando a mangiare qualcosa. Ci si scambia qualche battuta sulla giornata faticosa vissuta da entrambi e ci si augura buona serata con l’urbanità delle persone civili, anche se si ricoprono ruoli diversi nella società.
Nella tavolata grillina la maggiorparte comincia a sederi e prender posto. Finalmente, uno degli ultimi, entra nel ristorante il gigino Di Majo, il pupillo di Grillo, candidato designato.
Costui, saputo della presenza dei giornalisti, la prende male e dice che i giornalisti lo hanno seguito perfino dentro il locale.
Si tenta di fargli notare che i giornalisti erano già seduti pacificamente al tavolo quando loro del gruppo grillino sono arrivati. Ma non c’è stato verso. Il pupillo si impunta su un irremovibile aut aut: o i giornalisti o noi 5 stelle. Imbarazzo generale. Il ristoratore non sa a che santo votarsi. Negli anni passati di politici ne ha visti passare dalle sue sale, ma di atteggiameti fanatici come questo non se ne ricorda manco uno. E, d’altra parte , non vuol perdere i grillini che magari domani potrebbero essere i governanti dell’isola. E, dall’altra, non vuole sgarbare i tre giornalisti che – ad onor del vero- sono effettivamente arrivati prima di Grillo e del suo seguito.
Ma Di Majo si ostina che sono stati i giornalisti a seguire i grillini. I tre Colleghi molto educatamente, per non far perdere venti coperti al ristoratore, tolgono il disturbo in modo molto signorile. Tanto di cappello alla loro classe. E tanto rammarico per questi parvenu della politica nostrana così carichi di entusiasmo e paranoie.
L’episodio ci fa venire in mente la favoletta del lupo e dell’agnello. Bevevano allo stesso ruscello. Il lupo beveva più in alto e l’agnello pacificamnte più in basso. Ma il lupo accusava l’agnello di sporcargli l’acqua che egli beveva. Con la prepotenza anche le leggi della fisica vengono stravolte per arrivare alla sopraffazione.
Di Majo da semplice candidato si sente così forte ed arrogante da mandare via tre persone a lui non gradite e di mettere in serie difficoltà verso la clientela un imprenditore e la sua azienda. Ci si domanda cosa potrebbe diventare uno così il giorno in cui da semplice candidato si trasformasse in presidente..
Lo staff grillino, consapevole della gaffe, tenta di arginare i danni. Come motivazione ufficiale adduce la giustificazione che Di Majo è stanco e snervato dopo tre mesi di defatigante campagna elettorale in Sicilia. Stanco per la campagna elettorale in una regione… e se dovesse governare l’Italia intera??
Se il buongiorno si vede dal mattino…buona fortuna a tutti noi!

Carmelo TOSCANO

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