Sta per tornare l‘ ora legale, che porta con sé giornate più lunghe ma anche un po’ di nervosismo in più. C’è chi l’attende trepidante e chi ne farebbe volentieri a meno.
Il cambio orario tra ora solare ed ora legale anche quest’anno scatterà questa notte quando, alle 2, per effetto dell’ora legale, le lancette degli orologi dovranno essere spostate, forse per l’ultima volta, un’ora avanti.
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unti Chiave Articolo
- stanchezza,
- depressione,
- sonnolenza,
PERCHE’ L’ORA LEGALE?
Molti si chiederanno: ma perché tutta questa fatica? A che pro introdurre una variazione che turba le nostre abitudini?
Il motivo alla base del cambio dall’ora solare all’ora legale è abbastanza intuibile e di ordine pratico.
La convenzione dell’orario estivo non fa che imitare il bioritmo dei nostri antenati.
Antenati che si svegliavano all’alba senza orologi, seguendo inconsciamente il progressivo anticipo del sorgere del sole in primavera e il ritardo in autunno.
Passare all’ora legale consente quindi di risintonizzare le nostre attività con l’alternanza giorno-notte, così da risparmiare energia grazie al minore utilizzo dell’illuminazione elettrica.
L’ora legale, infatti, non può ovviamente aumentare le ore di luce disponibili: permette però di sfruttarle pienamente e farà ridurre i consumi elettrici nei prossimi sette mesi, con benefici per l’ambiente.
Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, “stima un minore consumo di energia pari a circa 510 milioni di kilowattora, quantitativo corrispondente al fabbisogno medio annuo di circa 200mila famiglie”.
Considerando che un kilowattora “costa in media al cliente domestico tipo circa 20 centesimi di euro al lordo delle imposte, la stima del risparmio economico per il sistema relativo al minore consumo elettrico nel periodo di ora legale per il 2019 è pari a circa 100 milioni”. E dal punto di vista ambientale, ci saranno “minori emissioni di anidride carbonica in atmosfera pari a 250mila tonnellate”.
Nel periodo primavera-estate,
“i mesi che segnano il maggiore risparmio energetico sono aprile e ottobre, che complessivamente con circa 350 milioni di kilowattora rappresentano i due terzi del risparmio totale. Spostando in avanti le lancette di un’ora si ritarda l’uso della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento”.
Nei mesi estivi, da giugno ad agosto,
“l’effetto ritardo nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono perlopiù terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità”.
Dal 2004 al 2018, secondo i dati elaborati da Terna,
“il minore consumo di elettricità per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 9,1 miliardi di kilowattora (quantitativo equivalente alla richiesta di energia elettrica annua di una regione come la Sardegna) e ha comportato in termini economici un risparmio per i cittadini di circa 1,545 miliardi di euro”.
MA QUANTO DURA?
L‘orario estivo per convenzione scatta l’ultima domenica di marzo e dura fino all’ultima domenica di ottobre.
Torneremo all’ora solare la notte tra il sabato e la domenica dell’ultima settimana di ottobre quando, alle 3 di domenica, sposteremo le lancette indietro di un’ora