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Nel 2017 l’Italia non era quasi ritenuta a rischio debito pubblico. Nel 2018 cambiando il Governo si (?)

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Ora che il Governo è 5stelle-lega, improvvisamente gli altri si sono accorti del grave rischio per l’Italia costituito dal debito pubblico.

Un articolo dell’agosto 2017 de “il sole24oreaveva un significativo titoloItalia? No, è la Francia il Paese più indebitato dell’area euro”. E recitava:

Nella classifica del debito pubblico in rapporto al Pil (che in Italia fa 130%, in Francia e Usa 100%, e nella media dell’Eurozona 90%) l’Italia ne esce, da tempo, come tra le economie più “a leva” del pianeta. Ma se si amplia lo sguardo al debito aggregato, ovvero ai livelli di indebitamento di tutti gli attori economici (Stato, imprese, banche e famiglie) l’Italia si rivela d’emblée un Paese nella media, senza grossi problemi di debito. Sempre seguendo questa classifica – che però al momento non fa parte delle griglie con cui l’Unione europea giudica l’operato dei suoi membri – si scopre che è la Francia il Paese più esposto finanziariamente; il Paese che ricorrendo al debito sta vivendo l’oggi più di tutti con i mezzi del domani. È vero, il debito pubblico in rapporto al Pil è più contenuto rispetto all’Italia ma se si somma l’esposizione delle società (circa 160% del Pil), delle banche (90% ) e delle famiglie (60%) vien fuori che il sistemaFrancia viaggia con una leva enorme, che supera il 400% del Pil, pari a 9mila miliardi di debiti cumulati. L’Italia, sommando tutti gli attori economici, supera di poco il 350% a fronte del 270% della Germania”.

L’Opinione.

Gli articoli che invece si leggono dal 4 marzo 2018 (giorno in cui con le elezioni nazionali sono cambiati gli equilibri politici tanto da giungere al 1° giugno successivo ad un Governo5stelle-lega) sono invece di un tenore catastrofico verso l’Italia, quasi fosse la peggiore Nazione del mondo e specialmente per quanto riguarda il debito pubblico.

Intendiamoci, non si vuole e mai si sottovaluterà il debito pubblico. Anzi da queste pagine c’è stato un continuo sprone verso qualsiasi politica, sia essa nazionale, regionale o comunale, affinché si faccia molta attenzione nelle spese e si inizi a limare la troppa annosa estorsione fiscale che ha finito con l’immiserire e deprimere la società italiana produttiva, lavoratrice, proprietaria e operosa, pertanto si è sempre sollecitato a ridurre anche certe esose remunerazioni nonché sperperi e sprechi, specialmente nel sistema pubblico-politico.

Ma è lampante che c’è in corso una manierata propaganda avversa a questo Governo, pure a costo di screditare se non persino causare notevoli danni all’immagine dell’italia e quindi alle rispettive finanze, arrivando anche a sostenere contro noi stessi italiani, che siamo quasi la sciagura dell’Europa, facendo così da claque a certi alteri (se non anche italianofobi) burocrati della Commissione europea che hanno di tutta evidenza una visione misantropa verso i cittadini comuni, quasi questi ultimi fossero da considerare solo quando danno latte, carni e pelli (anche parecchi luminari, baroni, parrucconi e similari in Italia avrebbero di tutta evidenza la medesima concezione).

Il dubbio è invece che ci sia in parecchi nostrani, nello Stato, Regioni ed Enti vari, un dissimulato allarme, anzi il terrore di leggi che possano quantomeno obbligare, per conseguenziali pene e sanzioni, ad un comportamento intellettualmente più onesto in tutti i livelli del sistema pubblico-politico con annessi e connessi, dallo scranno più alto all’ultimo sgabello e a cascata nella variegata collettività intellettuale, professionale, sindacale e imprenditoriale, così frenando insaziabilità e (risaputi) arraffamenti vari (per carità persino tutto legale con le precedenti e ancora purtroppo molte attuali norme criminali).

Ciò quindi sconvolge i sonni di tanti annosi e trasversali politici, istituzionali, burocrati, ecc. Per loro è anche psicologicamente insostenibile che cambi l’ordine delle “loro cose”. Sicché qualsiasi ipocrisia, anche la più nociva per l’Italia, diventa quasi vera e attuale mediante certi media risaputamente allineati al raffermo sistema e pur di fermare in qualche modo l’odierno Governo e soprattutto le sue leggi già votate e quelle annunciate contro il clientelismo, voto di scambio, mercimonio politico-istituzionale, nepotismo, corruzione, delinquenza e mafiosità, insomma contro quella trasversale e blasonata Italia deviata, predona e parassita degli ultimi decenni, la quale ha anche prodotto il debito pubblico (e l’estorsione fiscale).

L’Immagine è tratta da un altro articolo de “ilsole24ore” del 19 ottobre 2018, in cui si evidenzia come in Italia il debito pubblico sia cresciuto soprattutto negli ultimi trent’anni e non adesso dal 4 marzo 2018.

A

dduso Sebastiano


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