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Castellammare di Stabia

Napoli, notte da incubo per una donna al Cardarelli. Ecco la vicenda…

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“Tredici ora per una diagnosi”

E’ durato tredici ore il calvario che una donna di 52 anni, Anna Capuozzo, ha vissuto durante la notte. L’odissea ha avuto intorno alla mezzanotte con l’arrivo all’ospedale Cardarelli per avere poi fine poco prima delle 14 quando finalmente la signora Capuozzo ha fatto ritorno a casa.

Il tutto ha avuto inizio nel tardo pomeriggio quando la donna ha iniziato ad avvertire forti dolori all’addome. Dolore che, nonostante gli antidolorifici, non accennava a diminuire. Anzi, a tratti sembrava addirittura peggiorare. Fitte insopportabili per l’intera serata, nausea, vomito e spossatezza fino a quando suo marito, Pasquale Moio, non ha preso la decisione di portarla in ospedale per capirne di più. Pasquale Moio, marito della 52enne, racconta l’accaduto: “Un incubo una notte che non dimenticherò tanto facilmente. In tredici ore in quel pronto soccorso ho visto davvero di tutto. E meno male che mia moglie, per fortuna, si è ripresa quasi subito altrimenti non so come avremmo fatto: la situazione, credetemi, era davvero di allarme”.
Immediata è arrivata la replica della dirigenza dell’ospedale Cardarelli tramite il manager Ciro Verdoliva: “In termini assoluti, l’obiettivo è quello di poter trattare tutti nel minor tempo possibile”. Poi precisa: “Se un paziente – magari un codice verde – è costretto ad attendere ore è perché a pochi metri di distanza c’è un uomo o una donna la cui vita dipende dal lavoro dei medici e degli infermieri che gli sono accanto. Come direttore generale di un’ospedale che vede in media più di 240 accessi di pronto soccorso al giorno, sono fiero dell’abnegazione e della professionalità che contraddistingue tutti i cardarelliani ai quali confermo riconoscenza a nome di tutti quei pazienti che si rivolgono a noi”.


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