Napoli-Atalanta, gli azzurri convincono con un 4-1 che lascia poco spazio all’interpretazione
L
a miglior rosa del passato recente. Non tutti potrebbero essere d’accordo con questa affermazione, ma corriamo il rischio di essere smentiti. A quattro giornate dall’inizio del campionato, il Napoli-insieme al Milan- si dimostra la squadra più in forma del campionato. Contro l’Atalanta sono 4 goal segnati ed uno solo subito. Mancano due titolarissimi e un Jolly a Rino Gattuso: Insigne, Zielinski ed Elmas. Le assenze quasi non si sentono. Politano e Bakayoko ben affrontano l’impegno della prima da titolare. L’ex Inter sigla anche il cartellino con un tiro fuori area che è sua specialità. Per quanto concerne il giocatore francese, Tiémoué mette subito a disposizione della squadra centimetri a centrocampo e forza fisica. Ciò che mancava, di cui il Napoli aveva bisogno. Rinasce anche Fabian Ruiz, protagonista silenzioso del match, che può muoversi di più e esprimere con maggiore libertà le proprie qualità offensive in virtù della presenza del prezioso compagno di reparto. Dopo anni a svolgere compiti non propriamente suoi, lo spagnolo ritorna ad alzare lo sguardo e spingersi in avanti.
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Attacco da 90
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— Official SSC Napoli (@sscnapoli) October 17, 2020
L’anno scorso il Napoli era solito costruire ma non concretizzare mai. E’ bastano un uomo per porre fine a questa tendenza: Victor Osimhen. Dal suo ingresso col Parma, il Napoli ha segnato 12 volte. Prima di lui, gli azzurri erano fermi a 0 reti. Che sia un caso è poco plausibile. L’ex Lille colpisce per essere sempre al centro delle azioni offensive del Napoli. Anche quando fisicamente non mette la gamba, risulta essere prezioso nei movimenti che favoriscono i colleghi d’attacco. Lozano pare aver tratto beneficio dal suo arrivo e dal suo gioco. Il messicano è attualmente capocannoniere della serie A con quattro reti in 3 gare(per la gioia dei tifosi partenopei e dei fantallenatori). Gattuso gli consente di giocare nel proprio ruolo, lo investe di compiti di responsabilità, che costringono anche a difendere, e lo lancia da titolare. L’allenatore ora si gode il ritorno del vero Chucky, dopo un primo anno vissuto a fari spenti.
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