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rrestato il cognato pusher dai Carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) per la morte da intossicazione del 25enne
Questa mattina, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere richiesta dalla locale Procura della Repubblica, guidata dal Dottor Emanuele Crescenti, i Carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) hanno arrestato il 29enne Tindaro Papale di Pace del Mela (ME), già noto pusher alle Forze dell’ordine – che in alcune intercettazioni telefoniche con alcuni familiari avrebbe ammesso le proprie responsabilità – gravemente indiziato del reato di morte conseguente alla cessione di sostanza stupefacente al giovane cognato P.K. 25enne di Santa Lucia del Mela, deceduto nel settembre 2020.
I fatti risalgono alla mattina del 8 settembre 2020, quando, a Santa Lucia del Mela, una pattuglia della locale Stazione Carabinieri interveniva in contrada Filicusi, dove era stata segnalata la presenza di un uomo in stato confusionale che si aggirava per le vie del paese.
I Carabinieri giunti sul posto individuavano in strada il giovane P.K., soggetto gravato da precedenti penali che all’epoca era sottoposto agli arresti domiciliari. In considerazione dell’evidente stato di alterazione psicofisica in cui versava, i militari si adoperavano per salvaguardarne lo stato di salute, cercando di farlo calmare e di evitare che potesse compiere gesti autolesionistici.
All’arrivo del 118, il giovane veniva sottoposto alle prime cure, quindi i sanitari, con l’ausilio dei Carabinieri, lo ponevano sulla barella e lo trasportavano dapprima all’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto e, successivamente, lo trasferivano all’ospedale di Milazzo ove giungeva in coma. A seguito del peggioramento delle condizioni fisiche, il giovane è morto il 12 settembre 2020.
Morto per intossicazione da cocaina: pusher arrestato nel messinese
Gli accertamenti compiuti sui luoghi dai Carabinieri e le dichiarazioni rese dalle persone presenti avevano evidenziato che lo stato confusionale in cui versava il giovane, potesse essere conseguenza di un’intossicazione da sostanze stupefacenti, ipotesi corroborata dal successivo esito degli accertamenti tossicologici svolti a seguito dell’autopsia effettuata sul corpo della vittima.
Sulla base di tale ipotesi veniva avviata l’attività di indagine delegata dalla dott.sa Emanuela Scali, Sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, ai Carabinieri della Sezione Operativa della locale Compagnia, al fine di accertare la provenienza della sostanza stupefacente che aveva portato alla morte il giovane.
Le indagini, svolte anche mediante attività tecnica, consentivano di appurare che la “dose letale” di cocaina che aveva causato la morte di P.K. era stata ceduta dal 29enne T. P. che sulla base dei gravi indizi di colpevolezza raccolti dai Carabinieri è stato quindi raggiunto in data odierna da ordinanza di custodia cautelare in carcere.
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