Messina – Un incendio devasta il lungomare di Santa Margherita

Messina - Intorno alle 23 un rogo si è sviluppato su un terreno incolto a pochi passi dal lungomare di Santa Margherita.

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Continuano gli incendi a Messina e in tutta la provincia. Questa volta è la zona sud ad essere stata interessata dalle fiamme. Intorno alle 23 un rogo si è sviluppato su un terreno incolto a pochi passi dal lungomare di Santa Margherita. Le fiamme si sono estese rapidamente a causa della vegetazione secca, divorando sterpaglie in un terreno privato. 

Alcune auto in sosta lungo la Statale 114 sono state danneggiate. 

Il pronto intervento dei Vigili del fuoco ha domato l’incendio evitando ulteriori danni.

Intanto non tarda ad arrivare la denuncia di Legambiente:

la quale ha fatto presente pochi giorni fa, che la situazione è già fuori controllo. Dal momento che pur essendo ancora ad inizio estate, abbiamo già registrano una nuova catena di incendi nell’isola.

Decine e decine di roghi, da Ragusa ad Enna, da Menfi a Scopello infatti hanno già provato ingenti danni.

In quasi tutte le province si sono levate alte le fiamme e ancora una volta, l’ennesima, la Sicilia non è attrezzata. 

La situazione peggiora di anno in anno, sia per l’aumento delle temperature che per mano dei troppi delinquenti che appiccano indisturbati il fuoco. 

Ma anche la Regione per Legambiente non è esente da responsabilità, con gli stessi errori e gli stessi annosi ritardi.

Lo scorso novembre, Legambiente Sicilia aveva presentato un primo documento di analisi dello specifico contesto regionale e di proposte, che ha presentato a tutte le istituzioni regionali, per adottare alcune misure urgenti come prima risposta alle devastazioni di questi anni.

Fra le proposte:

rendere obbligatoria la redazione dei piani di gestione forestale sostenibile; 

introdurre il divieto tutto l’anno della bruciatura in pieno campo delle stoppie; 

estendere il divieto di pascolo per 10 anni su tutte le aree con vegetazione naturale e agraria percorse dal fuoco; 

la decadenza per 10 anni da ogni beneficio finanziario per le aziende agricole, forestali e pastorali la cui superficie nell’anno è stata interessata dal fuoco per una percentuale superiore al 5%;

e infine, nei comprensori a rilevanza turistica, la chiusura per 5 anni ad ogni attività di fruizione e del tempo libero delle aree percorse dal fuoco ricadenti all’interno di parchi, riserve e demani forestali.

Mariella Musso

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