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eri sera nel corso della puntata di Juve Stabia Live Talk Show il programma sportivo edito da ViViCentro Network abbiamo sentito il patron della Juve Stabia, Franco Manniello.
Queste sono state le sue dichiarazioni raccolte dalla nostra redazione sportiva:
“Mi auguro che il campionato non riparta. Siamo troppo in ritardo rispetto agli altri, solo oggi la società è andata a parlare con il sindaco per vedere di ricominciare con gli allenamenti. La Juve Stabia, in Serie B, si allena a Casola. Siamo in mano a dei dilettanti allo sbaraglio, sono dovuto intervenire duramente perché ho paura che facciamo retrocedere la squadra. Non c’è alcuna organizzazione e non c’è rispetto per i dipendenti storici della Juve Stabia. Si facciano da parte coloro che ci hanno portato in questa situazione, ora scendo in campo io. Non consento che vengano bruciati i miei sacrifici!”
Il grido d’allarme del patron sulla gestione societaria
”Mi sono scocciato di vedere questa situazione, ora basta. Sottolineo di non voler riprendere tutte le quote della Juve Stabia, ormai mi sono defilato. Però sono stufo di vedere perfetti sconosciuti maltrattare figure storiche della Juve Stabia. Mi sono messo a completa disposizione di Langella per vendere tutte le mie quote ma abbiamo perso solo tempo. Ho dato carta bianca a lui e D’Elia ma ho capito che di calcio non ne sanno nulla. Mi fanno rischiare di retrocedere, bisognava organizzarsi bene. Ora chiamerò tutti i dipendenti e da domani si tornerà al lavoro. Non mi interessa cosa pensa D’Elia, ora prendo in mano io la situazione perché siamo allo sbando totale. Il mio è un grido d’aiuto.”
Sulla figura dell’Ing. D’Elia si esprime in maniera netta e precisa
“Il vicepresidente, scelto solo da Langella, ha rotto con tutti. Non c’è nessuno che lo vuole eppure continua a fare il padrone mettendo a repentaglio il futuro della Juve Stabia. Anche i calciatori mi hanno chiesto aiuto, la squadra era allo sbando. La situazione è critica e cercheremo di salvare il salvabile. Io ho fatto tanto per le vespe e non permetterò che qualcuno butti al vento i miei sacrifici. Devo difendere la dignità e la professionalità dei dipendenti storici. Nessuno potrà mortificarli.”
Le motivazioni che lo hanno spinto a rilasciare questa intervista
“Il mio duro intervento è dettato dalla paura di retrocedere. Non siamo in grado di riprendere e non mi sta bene tornare in C dopo una cavalcata storica lo scorso anno. Non mi sta bene! Dobbiamo salvarci, i calciatori hanno fiducia in me e io ho scritto pagine di storia della Juve Stabia, anche i tifosi si fidano solo di me e io devo salvare le sorti della nostra squadra. Io non guadagno con il calcio, anzi. Guido le vespe solo per passione.”