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Castellammare di Stabia

La tragedia dell’elefantessa incinta uccisa con petardi in un ananas

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L’elefantessa incinta morta in India dopo aver mangiato un ananas imbottito di petardi, che le sono esplosi in bocca procurandole gravi ferite.

La drammatica tragedia della elefantessa incinta morta dopo aver mangiato un ananas imbottito di petardi, che le sono esplosi in bocca procurandole gravi ferite. E’ quanto accaduto in India a un’elefantessa incinta, rimasta agonizzante per diversi giorni prima di morire. L’episodio, avvenuto la settimana scorsa, ha suscitato indignazione in tutto il Paese per via delle “bombe esca” che vengono utilizzate per proteggere i raccolti e le abitazioni dagli animali selvatici. Le immagini dell’animale agonizzante stanno facendo il giro del mondo e hanno suscitato l’indignazione dei social, innescando tanta rabbia e tristezza.

L’elefantessa aveva sconfinato in un villaggio vicino al Parco nazionale di Silent Valley, nel Kerala, quando ha mangiato il frutto. “Stiamo indagando per trovare i responsabili e determinare le circostanze che hanno portato alla sua morte”, ha detto il responsabile della fauna selvatica dello Stato, Surendra Kumar.

Le immagini che girano sul web (per scelta non le pubblichiamo in questo articolo), mostrano l’elefantessa qualche ora prima della sua morte mentre immerge la bocca e le zanne nelle acque di un fiume, forse per alleviare il dolore. Alcune guardie forestali hanno provato a portarla fuori dall’acqua per soccorrerla, ma i tentativi sono stati vani ed è morta.  Se n’è andata tanto in fretta quanto in punta di piedi.
Non ha scalfito neppure una casa, rotto un vaso, ferito una persona: troppo occupata a pensare al nascituro, come i pachidermi sono soliti fare, talvolta nascondendo i cuccioli persino al padre con un istinto materno più spiccato di qualsiasi altro essere, a dimostrazione che era molto più umana lei, che la bestia suo carnefice. 

Alle immagini si è aggiunto un post su Facebook di un funzionario forestale, Mohan Krishnan. L’elefantessa, ha scritto tra l’altro Krishnan, “non ha fatto del male ad un singolo essere umano, neanche quando correva in preda a un dolore lancinante per le strade del villaggio”. 

N

on si comprende la follia di chi ha camuffato quel frutto maledetto. Soprattutto oggi che si festeggia la Giornata Mondiale dell’Ambiente.

Qui in Italia, sulla vicenda è intervenuto anche il Minisitro dell’Ambiente Costa che, in un breve comunicato affidato ai social, dopo aver ricordato l’accaduto ha esortato: “Che ogni cittadino diventi una sentinella dell’Ambiente, ne guadagnerà tutto il Paese”. 

Mariella Musso

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