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La riforma della Pa sul tavolo del Cdm: scure su “furbetti” e partecipate

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Il governo si riunisce in serata. Prendono corpo i decreti attuativi della riforma Madia. Riorganizzazione dei servizi pubblici locali, con la creazione dei ‘distretti’. La Forestale entra nei Carabinieri, in 7mila cambiano casacca. Archivi pubblici aperti ai cittadini, arriva il Pin unico digitale

MILANO – Il Consiglio dei Ministri, convocato in serata, si prepara ad affrontare i nodi caldi della riforma della Pubblica amministrazione, della quale si attendono undici decreti attuativi, che vanno dai licenziamenti lampo al taglio delle partecipate. E’ uno dei temi sul tavolo, per quanto vasto, insieme ad altri argomenti caldi, a partire dalla probabile nomina di Carlo Calenda come ambasciatore presso l’Ue. Per altro, la tranche di decreti di riforma della Pa non completa tutto il pacchetto-Madia, dei quali si attende nei prossimi mesi il testo sui poteri del premier o sull’ufficio unico di territorio, per finire poi con il testo unico sul pubblico impiego. Nel menu, anche il taglio delle Camere di Commercio.

Ecco allora le principali attese, alla vigilia, passibili – come accaduto recentemente – di aggiustamenti.

– FURBETTI VIA ENTRO 48 ORE, RESPONSABILITA’ PER DIRIGENTI. Il dipendente pubblico che viene colto in flagranza a falsificare la sua presenza in servizio,  come chi striscia il badge e poi esce, verrà punto entro 48 ore con la sospensione dall’incarico e dalla retribuzione. Se l’illecito non verrà denunciato il dirigente rischia pesanti sanzioni, fino al licenziamento (oggi al massimo c’è la sospensione). Tornando ai ‘furbetti’ il decreto prevede un’iter accelerato per l’espulsione: entro un mese il procedimento per il licenziamento dovrà chiudersi (ora può durare anche 120 giorni).

– SCURE SU PARTECIPATE, NUOVO ORGANO VIGILERA’ SU TAGLI. Le amministrazioni devono fare una ricognizione delle partecipazioni e, passato un anno e mezzo, devono eliminare quelle non strettamente necessarie o con più amministratori che dipendenti (la regola generale è quella dell’amministratore unico, laddove ci sia un cda non potrà essere composto da più di 5 membri). E ancora, si dovrà fare piazza pulita delle imprese con fatturato sotto il milione. La prima tornata di tagli dovrebbe portare alla chiusura di 2-3mila ‘scatole vuote’. Arriva anche una disciplina completa sulla crisi d’impresa. A vigilare sui tagli sarà posto un Organo ad hoc.

– STRETTA SU MANAGER, MOBILITA’ PER DIPENDENTI. Il testo unico sulle partecipate rinvia a un decreto ministeriale per fissare i nuovi massimi nelle retribuzioni dei dirigenti, escludendo comunque, a priori, buone uscite e premi in presenza di risultati economici negativi. Non solo, nelle società partecipate da enti locali potrebbe addirittura essere possibile la revoca. Regole più rigide anche per le nomine dei dirigenti delle Asl, con una riduzione del potere delle Regioni. Quanto ai dipendenti delle partecipate, se la scure dovesse comportare esuberi è prevista la stampella della mobilità.

– SERVIZI PUBBLICI LOCALI, ARRIVANO I DISTRETTI. Un altro decreto disciplinerà la fusione delle spa locali che si occupano di servizi pubblici, dall’acqua ai rifiuti. Si prevede l’aggregazione, incentivata, su base territoriale,con la creazione di ‘distretti’. A disegnare gli ‘hub’ saranno le Regioni e se non provvederanno sarà il Cdm a intervenire. Giro di vite sul regime delle esclusive. D’altra parte l’obiettivo del Governo è passare da 8 mila a mille società pubbliche.

– ADDIO FORESTALE, IN 7 MILA PASSANO A CARABINIERI. Il Corpo forestale dello Stato verrà assorbito nell’Arma dei carabinieri. Il passaggio riguarda funzioni e personale, ad eccezione delle competenze anti-incendio, da attribuire al Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Si darebbe così vita a una nuova organizzazione, all’interno dei carabinieri. I forestali chiamati al passaggio sono circa 7mila, con piccoli contingenti riservati ai Vigili del fuoco, alla Polizia e alla Guardia di finanza. Ci vorrà potrà anche fare richiesta passare alla Pubblica Amministrazione in senso lato.

– RIORDINO FUNZIONI POLIZIA. 112 NUMERO UNICO EMERGENZE.All’ultimo nel decreto sulla forestale è stata inserita anche la razionalizzazione delle funzioni di tutte le forze di polizia, con l’assegnazione a ciascuna di aree di specializzazione. Anche dal punto di vista territoriale, c’è una divisione delle competenze: per cui la polizia vigilerà sulle grandi aree mentre ai carabinieri è affidato il resto del territorio. Un articolo è poi riservato al numero unico per le emergenze, il 112. Il pacchetto Madia include un decreto sul riordino delle autorità portuali (scenderanno da 24 a 15).

– SBLOCCA-BUROCRAZIA, TEMPI DIMEZZATI PER GRANDI OPERE.Arriva il restyling della Conferenza dei servizi: le riunioni diventano telematiche, scatta il silenzio-assenso, massimo 60 giorni per le decisioni, ci sarà un rappresentante unico per ogni livello di governo. Contro la burocrazia c’è anche il regolamento che taglia i tempi delle procedure amministrative: 50% in meno per opere pubbliche, insediamenti produttivi e attività imprenditoriali rilevanti. Il dimezzamento diverse pratiche che oggi hanno termini fissati tra i 30 e i 180 Giorni (si dovrebbe passare a 15-90). In rampa di lancio anche la riforma delle camere di commercio, che vengono ridotte a 60 dalle attuali 105.

– CITTADINANZA DIGITALE, LANCIO PIN UNICO. Ogni cittadino avrà il proprio ‘domicilio digitale’, ovvero un recapito elettronico, come la mail. E’ una delle principali novità del nuovo Codice dell’amministrazione digitale. Tra i punti salienti il rafforzamento del ricorso ai pagamenti elettronici (si potranno anche usare le prepagate telefoniche) e il lancio del Pin unico, ovvero dell’identità digitale. C’è poi il potenziamento dei sistemi di sicurezza sul digitale.

– TRASPARENZA, AL VIA ‘FREEDOM OF INFORMATION ACT’ ITALIANO.Internet avrà un ruolo anche nel decreto che riscrive il provvedimento Severino sulla trasparenza. Ecco che sui siti istituzionali le amministrazioni, a seconda del loro core-business, dovranno pubblicare il tempo medio di attesa delle prestazioni sanitarie o i debiti accumulati. Ci sarà una semplificazione degli oneri burocratici, ad esempio il piano anticorruzione sarà più snello. Soprattutto sarà ‘liberalizzato’ il diritto di accesso agli archivi pubblici (il Freedom of information act), con il cittadino che avrà diritto a ricevere i dati richiesti senza obbligo di motivazione entro 30 giorni, altrimenti per l’amministrazione scattano le sanzioni dell’Anac.

 

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