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a Ministra Lamorgese ha raccolto l’appello del presidente di Anci Sicilia aprendo un tavolo con i comuni a rischio default. Ma VIGILARE
Ci eravamo occupati anche di recente delle difficoltà finanziarie in cui versano molti comuni siciliani “21 Giugno 2021 Comuni siciliani indebitati. L’appello di 360 sindaci”.
“Una svolta” così Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia e sindaco di Palermo, ha commentato l’avvio del Tavolo tecnico-politico, tenutosi martedì 3 agosto a Roma, nell’ambito della Conferenza Stato–Città–Autonomie locali, convocato dal Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e dedicato all’approfondimento delle specifiche problematiche finanziarie e organizzative dei Comuni siciliani.
Al tavolo di confronto, presieduto dal vice ministro dell’economia e delle finanze, Laura Castelli e dal sottosegretario con delega alle Autonomie locali, Ivan Scalfarotto, hanno partecipato, oltre al Presidente Leoluca Orlando e al segretario generale dell’Anci Sicilia, Mario Emanuele Alvano, fra gli altri, i vertici del ministero dell’Interno e dell’economia e finanze, Gaetano Armao assessore all’economia della Regione siciliana e i presidenti di Anci e Upi.
Orlando, dopo settimane difficili per tutto il movimento degli Enti locali dell’Isola, ha parlato con soddisfazione del confronto tanto atteso “di un approccio sistemico e di prospettiva nei rapporti tra Comuni, Stato e Regione siciliana, tanto sotto il profilo finanziario, quanto sotto il profilo organizzativo”.
L’OPINIONE (meri suggerimenti alla Ministra degli Interni).
Non si può che, come sempre da queste pagine, accogliere positivamente la possibilità che i nostri comuni isolani in difficoltà finanziarie possano avere un aiuto economico dallo Stato per uscire dalla condizione di predissesto in cui si trovano da diversi anni con gravi ripercussioni anche sociali e lavorative sulle proprie cittadinanze.
Ma da cittadini, in parte conoscitori di come funziona il trasversale sistema politico locale, metropolitano e regionale, se possiamo permetterci, suggeriamo alla Ministra degli Interni Lamorgese di disporre parallelamente una incessante VIGILANZA digitale che confluisca in tempo reale in una pubblica banca dati (comprensibile e continuamente aggiornata) su ciò che è avvenuto almeno negli ultimi dieci anni e di quando accade tutt’ora nei nostri Enti locali.
Diversamente qualsiasi aiuto specialmente pecuniario venisse dato, finirà anch’esso, come ancora tutt’oggi, nel risaputo “pozzo nero senza fondo” degli Enti in questione, spartito notoriamente fra trasversali politici (vecchi e nuovi, uomini e donne, centrodestra e centrosinistra), come pure istituzionali, burocrati, professionisti, imprenditori, sindacalisti, consorterie, logge, confraternite, codazzi elettorali, partecipate, associazioni fittizie o paramunicipali, ecc. Poi anche mafia, delinquenza, corruzione e concussione.
Inoltre, se possiamo ancora permetterci, suggeriremmo alla Ministra Lamorgese di disporre, quanto meno ogni dieci anni circa, una radicale e urgente rotazione di chiunque fosse responsabile nonché direttamente o implicitamente dipendente dal Ministero degli Interni. Siamo in Sicilia e in Italia, salvo per chi non può o non vuole vedere.
Infine richiamiamo un nostro articolo che segue altri di simili contenuti “31 Luglio 2021 I comuni siciliani in gravi difficoltà finanziarie ma un report denota inadatte gestioni” sperando che quanto in esso suggerito venga posto in atto da questo “Governo Draghi” che si è presentato come un riformatore. Altrimenti ci sarà ancora da temere che nei nostri enti locali, provincie e regioni, cambierà al solito tutto per non cambiare nulla.
Nell’immagine di copertina la manifestazione a Roma del 7 luglio 2021 dei sindaci siciliani insieme ad altri primi cittadini d’Italia e la Ministra degli Interni Luciana Lamorgese.
(le altre informazioni regionali le trovi anche su Vivicentro – Redazione Sicilia)